Asfalto

Mario oggi non è tornato a casa
Ci sono i piatti ancora sporchi
Ed una cena surgelata
Sul tavolino in sala
Già da una settimana
Ma a Mario non importa
Della sua vita passata
Sulla porta, una foto macchiata
Di una donna e dei suoi figli una famiglia rovinata
Poco importa, ormai è acqua passata
Mario è coricato sopra il ciglio della strada
Era un ragazzo promettente, non di quelli brillanti
Agli occhi del docente uno studente tra tanti
Aveva pochi amici, ancor meno amanti
Ma poche cicatrici e troppi rimpianti
Quanto erano felici, lui e i suoi compagni
E quante cazzo ne han passate, seduti a quei banchi
I primi amori, situazioni imbarazzanti
Ma prima o poi si cresce, si tende a andare avanti
Era giovane, insicuro di quello avrebbe fatto
Ma credeva nel futuro e che gli avrebbe dato tanto
Si è sempre fatto il culo, non ha mai pensato ad altro
Ha sgobbato come un mulo per poter andare in alto
La fatica ha ripagato tutt'un tratto in pieno marzo
Quando Mario è stato assunto da un azienda locale
I primi giorni di lavoro, si leggeva l'imbarazzo
Sulle gote del suo volto a cui non puoi voler male
Poi l'amore, cazzo che roba
Ti sconvolge, perdi la ragione come la droga
E fai l'amore, l'amore con foga
Quello che quando hai finito è impresso nella memoria
Lei era complice, della sua gioia
Leggeri come rondini che volano in gloria
E nel disordine interiore, come polline si muove
Il loro amore e pone nel suo addome una vita nuova
E sembra assurdo, è bastato solo un attimo
Un sussulto, le si è fermato il battito
Mario ha perso tutto, mentre cerca un valido
Motivo, per sentirsi vivo al massimo
La vita ha perso senso, i pianti a notte fonda
Mentre incolpa dio perché sua moglie adesso è morta
Il licenziamento, spese in cui non sta dentro
Dei figli allontanati perché il giudice non sconta
Un gradino alla volta, Mario piange per sé stesso
Non gli rimane nulla, di tutto quello che ha perso
Uno ad uno conta, quanti ne mancano al tetto
Così smetto di soffrire, Mario te lo prometto
C'è un progetto ben più grande in cui sei immerso
Insegui la ragione non reagire di petto
Il difetto che ti opprime ti sta stretto e ti sopprime
Dimmi chi cazzo l'ha detto che un uomo è vivo se vive
L'esistenza pesa a Mario, come un fardello in ferro
Che lo schiaccia e tiene fermo, che lo soffoca lento
Non è vero che il respiro ti permette di esser vivo
Se la vita ti fa schifo e non ne capisci il senso
Mario guarda verso basso, sollevato al pensiero
Che tutto volga al termine, se abbandoni il sentiero
È bastato solo un passo, per tornare sull'asfalto
Ha fatto quello che va fatto per sentirsi più leggero
Mario oggi non è tornato a casa
Ci sono i piatti ancora sporchi
Ed una cena surgelata
Sul tavolino in sala
Già da una settimana
Ma a Mario non importa
Della sua vita passata
Sulla porta, una foto macchiata
Di una donna e dei suoi figli una famiglia rovinata
Poco importa, ormai è acqua passata
Mario è coricato sopra il ciglio della strada



Credits
Writer(s): Francesco Santo, Matteo Ciceri
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