L'acquario
Affido alle parole i capitomboli notturni
Mi piace scivolare dagli scogli diurni
Verso un universo di mondi crollati
Divelti, scomparsi, mai dimenticati
Sono senza fiato, fisso lo sguardo inanimato
Nello specchio in cui mi sono ammirato
Perdo anche i sensi in questa piccola vastità
Aggrappato ad una enorme verità
Cattedrali bruciano, animali nel regno
Colori che si seccano in attesa di un disegno
In cui potersi finalmente collocare
E poi sfumare sulle metropoli
Che stanno a guardare
Imbocco la strada, vedo salire il mare
Corro e non mi voglio arrestare
Un tuffo nel tunnel e alla fine della fiera
Il tempo si piega su se stesso
Si spegne la fiamma, si accende la candela
Sciolgo le membra dentro l acquario
E' qui che so nuotare
Profondo divario
Agli occhi della notte sono bambino
Al ventre del lago sono andato vicino
E se fosse lo stesso inizierei a volare
Fino all'orizzonte in verticale
Come un aquilone disteso a graffiare
Il cielo e senza cadere ritornare
Porto alla riva la luce del tramonto
Per conservarne l'incanto
Resto a osservare l'immensità
Di questa piccola grande verità
Cattedrali bruciano, animali nel regno
Colori che si seccano in attesa di un disegno
In cui potersi finalmente collocare
E poi sfumare sulle metropoli
Che stanno a guardare
Mi piace scivolare dagli scogli diurni
Verso un universo di mondi crollati
Divelti, scomparsi, mai dimenticati
Sono senza fiato, fisso lo sguardo inanimato
Nello specchio in cui mi sono ammirato
Perdo anche i sensi in questa piccola vastità
Aggrappato ad una enorme verità
Cattedrali bruciano, animali nel regno
Colori che si seccano in attesa di un disegno
In cui potersi finalmente collocare
E poi sfumare sulle metropoli
Che stanno a guardare
Imbocco la strada, vedo salire il mare
Corro e non mi voglio arrestare
Un tuffo nel tunnel e alla fine della fiera
Il tempo si piega su se stesso
Si spegne la fiamma, si accende la candela
Sciolgo le membra dentro l acquario
E' qui che so nuotare
Profondo divario
Agli occhi della notte sono bambino
Al ventre del lago sono andato vicino
E se fosse lo stesso inizierei a volare
Fino all'orizzonte in verticale
Come un aquilone disteso a graffiare
Il cielo e senza cadere ritornare
Porto alla riva la luce del tramonto
Per conservarne l'incanto
Resto a osservare l'immensità
Di questa piccola grande verità
Cattedrali bruciano, animali nel regno
Colori che si seccano in attesa di un disegno
In cui potersi finalmente collocare
E poi sfumare sulle metropoli
Che stanno a guardare
Credits
Writer(s): Domenico Pompilio
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