Abitudine

L'abitudine è una donna infame
Che ti entra dento casa senza nemmeno bussare
E mangia i tuoi biscotti, e beve il tuo liquore
È con te sul divano se guardi il televisore
E inizia a vivere da parassita
Più sono le risorse più se ne approfitta
E più lei ingrassa, più tu non mangi
E tu all'inizio neanche te ne accorgi
Ma poi

I tuoi biscotti son sempre meno
C'è poco spazio sul tuo divano
È colpa sua che nel frattempo si nutre
Ma magari fossero solo biscotti,
Lei mangia le emozioni ed i ricordi ed i tuoi sogni
E rende la tua vita mediocre

È l'abitudine
Che abita da me
Ma non mi paga mai l'alloggio
Consuma tutto e dice addio
Neanche una quota neanche un soldo
Qui pago sempre e solo io

L'abitudine è un secondo corpo
Che ci sostituisce e dopo poi fa tutto al posto nostro
Diventa lei i tuoi occhi
Diventa la tua bocca
E quello che di te rimane è solamente un'ombra
L'abitudine è come se fosse una pellicola
Che metti sulla pelle per ridurre la sensibilità
E non provar dolore
Ed essere invincibile
Ma poi se ti fanno il solletico non riesci a ridere

È l'abitudine
Che è abito di me
Ma mi sta stretta qui sul collo
Tanto che non respiro
E non si stacca più di dosso
Mi servirebbe un aiutino

Hei!
Guardate che dico sul serio
Questa cosa non si stacca più di dosso
E non ve ne state lì impalati
Ma non lo vedete che a me serve aiuto?!

L'abitudine
L'abitudine
L'abitudine
L'abitudine, abita da me
L'abitudine, avida di me

È l'abitudine
Che è avida di me
E vive ancora in casa mia
Forse non se ne andrà mai via
Quando le dico che non l'ho mai fatta entrare risponde che è una bugia
È diventata una fobia
Questa delle abitudini
Mi tocca iscrivermi all'associazione degli abituati anonimi



Credits
Writer(s): Gabriele Maucione
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