La Giullaressa
Vorria e non vorria darvi piacere
Il dir pur stringe, il pudor mi raffrena
Il star me noia, il partir mi dà pena
Ma non farò però contro il dovere
Il star in banca alfin m'è dispiacere
Perché veggio la gente che m'accena
Tal piglia piacer de la mia vena
Che non vorrei che mi fusse scudiere
O Febo, l'arte tua ridotta a tale
Che chi ti segue è mostro infra la gente
A dito con le lingue use a dir male
Non vi meravigliate de niente
S'a cantare una donna in banca sale
Virtù fa l'omo al tutto onnipotente
Benché una forza mia timida voce
Suspinga a dire, il pudor la molesta
Cussi fra doppia fiamma avvolto resta
Mio faretrato cor che sempre coce
Ma spinta dall'audacia che mai noce
Dirò con quel favor che il ciel mi presta
E sforzerommi dar piacere e festa
A ciscadun che mi darà la croce
Ma non sia alcun che pigli admirazione
S'io son montata in banca per cantare
Ch'arte non è però già da poltrone
Febo si dilettava del sonare
Col canto Tebe edificò Anfione
Donde questa virtù divina pare
Lassate il murmurare
O vulgo, o plebe, perché alfin s'è visto
Che sol col canto in ciel si placa Cristo!
Il dir pur stringe, il pudor mi raffrena
Il star me noia, il partir mi dà pena
Ma non farò però contro il dovere
Il star in banca alfin m'è dispiacere
Perché veggio la gente che m'accena
Tal piglia piacer de la mia vena
Che non vorrei che mi fusse scudiere
O Febo, l'arte tua ridotta a tale
Che chi ti segue è mostro infra la gente
A dito con le lingue use a dir male
Non vi meravigliate de niente
S'a cantare una donna in banca sale
Virtù fa l'omo al tutto onnipotente
Benché una forza mia timida voce
Suspinga a dire, il pudor la molesta
Cussi fra doppia fiamma avvolto resta
Mio faretrato cor che sempre coce
Ma spinta dall'audacia che mai noce
Dirò con quel favor che il ciel mi presta
E sforzerommi dar piacere e festa
A ciscadun che mi darà la croce
Ma non sia alcun che pigli admirazione
S'io son montata in banca per cantare
Ch'arte non è però già da poltrone
Febo si dilettava del sonare
Col canto Tebe edificò Anfione
Donde questa virtù divina pare
Lassate il murmurare
O vulgo, o plebe, perché alfin s'è visto
Che sol col canto in ciel si placa Cristo!
Credits
Writer(s): Anonima Xvi Cent.
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