La maschera di Panamera

Nell'Africa sperduta, quella nera
Vive la tribù di Panamera
E ogni nove mesi in primavera
Il cinque di aprile tutta la tribù
Si riunisce intera alla radura
Rullano i tamburi nella notte scura
Scappano i leoni per la paura
Vola nel vento una maschera

E la fede con i fumi fa volarla così in alto
A Panamera lei è tutto così tanto che è così

Girano là intorno con i loro arnesi
Pistola e taccuino, francesi e inglesi
Eppure questa volta a ridere erano loro
Di quelle scimmie nude e senza decoro
Jean Paul il più piccolo faceva l'artista
Vide la maschera e gli rimase in testa
Fece una bozza e tornato in Francia
Fece delle copie e le mise al bazar
E quell'arte originale stava bene nei salotti
Si iniziò a vendere a fiotti tra la buona società

"E sono folli quelle cifre" disse uno in giacca e cravatta
Morto grasso sotto al lusso, con la vera maschera

A Panamera adesso ci sono i turisti,
Ci sono mille maschere, vendite e acquisti
E pure il grande capo adesso ha i blue jeans
La maschera va bene ma il denaro è più chic
E guarda quella lacrima che scende appena
sul volto della maschera di Panamera
Ma a piangere per prima era la terra intera
Per quel mostro d'oro a tentacoli

Ed anche i più vecchi artigiani fanno i falsi originali
Sono truffe occidentali per la buona società
E hanno corrotto tutti quanti, Panamera non esiste più
Vive solo tra i ricordi e tra la buona società
Soffia il vento tra i ghepardi e tra la buona società



Credits
Writer(s): Francesco Fais
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