L'istinto
Ti ricordi playmobil?
Ti ricordi i digimon?
Fa strano che sia roba d'antiquato
Per i miei sono un bambino
Sono fresco sul mercato
Ma su fifa già non mi comprerei
È l'età che corre troppo più di me
E ammicca alle responsabilità
Vorrei chiamarla per prenderci un caffè
Ma non lo faccio e sola se ne va
Eravamo un po' di amici
Tutti un po' pastori
Coi bastoni ma senza pecore
Ognuno con l'idea
La teoria che fa più sua
Per vivere senza regole
Ma il sole sorge e poi va giù
E ti ritrovi solo tra i pensieri tuoi
Chissà cosa pensava il buon Gesù
Quando entrava a casa sua
E come un cane su due zampe e senza coda
Vorrei uscire con gli istinti miei
Quel che tu goda o quanto non so dire
Ma greggia fortunata sei
Eravamo quattro gatti
E una sola mosca bianca
A salvare capra e cavoli
Gli altri ciechi come talpe
Senza pulci nelle orecchie
Solo specchi per le allodole
È l'ego che punta la pistola
È l'ansia a farti ridere
Ma muore una cicala in primavera
Se non badi a serpi e vipere
Era il venticinque aprile
O forse il primo maggio
Ma che importa? Magari era Natale
Ho preso un po' coraggio
Le chiavi e il portafogli
Ma poi lasciai tutto sul comò
Non mi ero messo il deodorante spray
Lo so che non ci crederai
Basta un attimo a capire tante cose
E una vita a non scordarle mai
E come un cane su due zampe e senza coda
Vorrei uscire con gli istinti miei
Quel che tu goda o quanto non so dire
Ma greggia fortunata sei
Ti ricordi i digimon?
Fa strano che sia roba d'antiquato
Per i miei sono un bambino
Sono fresco sul mercato
Ma su fifa già non mi comprerei
È l'età che corre troppo più di me
E ammicca alle responsabilità
Vorrei chiamarla per prenderci un caffè
Ma non lo faccio e sola se ne va
Eravamo un po' di amici
Tutti un po' pastori
Coi bastoni ma senza pecore
Ognuno con l'idea
La teoria che fa più sua
Per vivere senza regole
Ma il sole sorge e poi va giù
E ti ritrovi solo tra i pensieri tuoi
Chissà cosa pensava il buon Gesù
Quando entrava a casa sua
E come un cane su due zampe e senza coda
Vorrei uscire con gli istinti miei
Quel che tu goda o quanto non so dire
Ma greggia fortunata sei
Eravamo quattro gatti
E una sola mosca bianca
A salvare capra e cavoli
Gli altri ciechi come talpe
Senza pulci nelle orecchie
Solo specchi per le allodole
È l'ego che punta la pistola
È l'ansia a farti ridere
Ma muore una cicala in primavera
Se non badi a serpi e vipere
Era il venticinque aprile
O forse il primo maggio
Ma che importa? Magari era Natale
Ho preso un po' coraggio
Le chiavi e il portafogli
Ma poi lasciai tutto sul comò
Non mi ero messo il deodorante spray
Lo so che non ci crederai
Basta un attimo a capire tante cose
E una vita a non scordarle mai
E come un cane su due zampe e senza coda
Vorrei uscire con gli istinti miei
Quel che tu goda o quanto non so dire
Ma greggia fortunata sei
Credits
Writer(s): Francesco Fais
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