Lacrima
Gramsci che coltiva fiori al carcere di Bari
Importa come sei non importa come appari
Me ne dimentico ne prendo nota
Ma poi perdo il foglietto o sennò ci scrivo sopra
Che nostalgia si quando non ci pensavo
Madonna è colpa mia adesso rimediamo
Questo sabato non mi saboto
Esco con la figlia del diacono
E facciamo porcherie che il papà non vuole
Poi facciamo porcherie che il Papa non vuole
E dopo madidi di sudore
Scordiamo questo mondo per un paio d'ore
Fine della giornata cielo cremisi
A Tunisi donne nubili
Ci guardano curiose da sopra il trenino
Tutte ste attenzioni manco da bambino
Ma se, se quando muoio piangi, che allegria
Oh ma se, se quando muoio piangi, che allegria
Pensarti dopo anni proprio non è cosa
Con l'abito da sera e la visiera rosa
Le mie mani su di te erano suddite
Di una regina sorda alle suppliche
Forse infantile ti mitizzavo
La spada che da sola sconfigge il drago
Dava un sottile piacere maneggiare armi
Convinto com'ero potessero salvarmi
Chi si ferma è perduto ma a volte serve fiato
Pensavo camminando lungo il selciato
Così mi son seduto su uno steccato
Ed è passato un vecchio in bicicletta che m'ha salutato
La razionalità me la presta mio padre
Quando i pensieri sono grossi come le case
Mi sento crollare si ma non cedo
Se è in ballo tutto ciò in cui credo
Ma se, se quando muoio piangi, che allegria
Oh ma se, se quando muoio piangi, che allegria
Importa come sei non importa come appari
Me ne dimentico ne prendo nota
Ma poi perdo il foglietto o sennò ci scrivo sopra
Che nostalgia si quando non ci pensavo
Madonna è colpa mia adesso rimediamo
Questo sabato non mi saboto
Esco con la figlia del diacono
E facciamo porcherie che il papà non vuole
Poi facciamo porcherie che il Papa non vuole
E dopo madidi di sudore
Scordiamo questo mondo per un paio d'ore
Fine della giornata cielo cremisi
A Tunisi donne nubili
Ci guardano curiose da sopra il trenino
Tutte ste attenzioni manco da bambino
Ma se, se quando muoio piangi, che allegria
Oh ma se, se quando muoio piangi, che allegria
Pensarti dopo anni proprio non è cosa
Con l'abito da sera e la visiera rosa
Le mie mani su di te erano suddite
Di una regina sorda alle suppliche
Forse infantile ti mitizzavo
La spada che da sola sconfigge il drago
Dava un sottile piacere maneggiare armi
Convinto com'ero potessero salvarmi
Chi si ferma è perduto ma a volte serve fiato
Pensavo camminando lungo il selciato
Così mi son seduto su uno steccato
Ed è passato un vecchio in bicicletta che m'ha salutato
La razionalità me la presta mio padre
Quando i pensieri sono grossi come le case
Mi sento crollare si ma non cedo
Se è in ballo tutto ciò in cui credo
Ma se, se quando muoio piangi, che allegria
Oh ma se, se quando muoio piangi, che allegria
Credits
Writer(s): Pesaresi Francesco
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