Arcaica
C'è una lingua di strada
Dove il giorno è alle corde e la notte assetata
E di sole io ti ci porterò
C'è una piccola santa
Ha allevato sei figli a passo di tango
Ed ognuno è un tatuaggio sul suo cuor
E noi qui a tormentarci
Con affitti una fetta di torta che avanza
Dio mio no ti prego, o ingrasserò
E duemila domande
Sugli ingaggi e sui nuovi tatuaggi da gaggi
E due cani al guinzaglio col paltò
C'è una luce nel ghiaccio
E un camino fumante a tossire nel cielo
E di acqua io ti ci porterò
Ed un volto segnato
Da saggezze di cui neanche più dubitiamo
E un andar di tabacco in fondo al cuor
E noi qui a tormentarci
Fra etichette, etilometri, cicche, salassi
Questo sì si può fare, e questo no
E tremila domande
Sui malanni, i malori, i molari, gli infarti
E poi sei cellulari sul comò
C'è un paese arroccato
Sopra un monte di pioggia perenne velato
E di vento io ti ci porterò
Ed un ordine arcaico
Un silenzio di balli, giornate d'aratro
Una danza di gioia e di sudor
E noi qui a tormentarci
Fra stelline, stellette, starlette ed appalti
Quelli son tutti ladri e questi no
Quattromila domande
Già firmate da noi che siam candidi e franchi
Ma poi metterli al muro? Eh... non si può
C'è una lingua d'asfalto
A due passi da un mare arenaria e cobalto
E fra poco con te la prenderò
Tu seduta al mio fianco
Mi dirai come al solito siamo in ritardo
Ed allora il volume, io alzerò
Dove il giorno è alle corde e la notte assetata
E di sole io ti ci porterò
C'è una piccola santa
Ha allevato sei figli a passo di tango
Ed ognuno è un tatuaggio sul suo cuor
E noi qui a tormentarci
Con affitti una fetta di torta che avanza
Dio mio no ti prego, o ingrasserò
E duemila domande
Sugli ingaggi e sui nuovi tatuaggi da gaggi
E due cani al guinzaglio col paltò
C'è una luce nel ghiaccio
E un camino fumante a tossire nel cielo
E di acqua io ti ci porterò
Ed un volto segnato
Da saggezze di cui neanche più dubitiamo
E un andar di tabacco in fondo al cuor
E noi qui a tormentarci
Fra etichette, etilometri, cicche, salassi
Questo sì si può fare, e questo no
E tremila domande
Sui malanni, i malori, i molari, gli infarti
E poi sei cellulari sul comò
C'è un paese arroccato
Sopra un monte di pioggia perenne velato
E di vento io ti ci porterò
Ed un ordine arcaico
Un silenzio di balli, giornate d'aratro
Una danza di gioia e di sudor
E noi qui a tormentarci
Fra stelline, stellette, starlette ed appalti
Quelli son tutti ladri e questi no
Quattromila domande
Già firmate da noi che siam candidi e franchi
Ma poi metterli al muro? Eh... non si può
C'è una lingua d'asfalto
A due passi da un mare arenaria e cobalto
E fra poco con te la prenderò
Tu seduta al mio fianco
Mi dirai come al solito siamo in ritardo
Ed allora il volume, io alzerò
Credits
Writer(s): Fabio Pasquet
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