Domicilio coatto

Settimo figlio
Mio padre un coniglio
Un figlio per ogni sbadiglio
La fame ci attenta
La miseria ci annienta
E mia madre è di nuovo incinta
Mi scoppia la testa
Ma è un giorno di festa
La sola speranza non basta
Come fai a sorridere mai?

Pignorano il letto
Sequestrano il tetto
Ci tolgono il gas e la luce
In questa famiglia mai un poco di pace
Alla fortuna la mia faccia non piace
Un po' di decoro
Magari un lavoro

Un futuro di rame e non d'oro

Vita mia
Che agonia
Che infame vita è la mia, la mia
Fiori di Malvasia
Di una schedata periferia
Vita mia
Fuggi via, attenta
Arriva la polizia

E prego io
Che questa sorte cambi un giorno, mio Dio

Giudice, allora, che vogliamo fare?
Verrò a casa sua per mangiare
Con quel sorriso
Davvero la invidio

Ma la mia notte si consuma nell'odio
Solo Rebibbia conosce la pena
La fine di questa assurda altalena

Vita mia
Che agonia
Che infame vita è la mia, la mia
Fiori di Malvasia
Di una dimenticata periferia
Vita mia
Che ironia, nelle tue mani la vita mia
Io cambierei, casomai
Per questa vita cosa mi dai?
Allora?



Credits
Writer(s): Renato Fiacchini, Roberto Conrado
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