Un Dì Di

Cristalli discendon' salini dal monte più alto del mio viso
Sbeffeggian' l'ardir' che rimane al rossore giulivo delle mie verdità
Ammicca poi aperta di sbieco degusta di fiele la mia femmina labbiale
Al flebile crinale del suo dire ormai non più
Cimeli i semi or già rivolti all'umido che piega
Ronfano, Ronfano i sogni, che pigri giocatori
E-D-io
Perché perde tempo con me?
Ma un Dì di-sperato un folletto rincorse la noia dei giorni
La gloria degente dei geni che passano invano giornate al trastullo
Perdendo la vigna del tempo che è prole
Giocando alla sedia tra una alibi ed un gin, gingin
Gingillandovevai? Quando è notte il giorno e piove e che silenzio
- E cioè rombo di tuono -
E l'anima chiede il conto e la cassa batte Debito
Balorda aspettativa hai il colore del baco e le sue stesse ciglia
Che, Solo bava di verme e nessun lembo di seta
Nebbia alborea, fumo di cervello ormai cotto al calore
Del tuo stesso sincero alito:
Con l'aspettativa di non averti più, Cara Aspettativa



Credits
Writer(s): Dario Denis Cassiere
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