La pianura dei sette fratelli

Nessuna conquista è per sempre
C'è sempre qualcuno che è interessato a toglierla
Per cui resistere è non solo un dovere
Ma anche una necessità dei giovani
Altrimenti non si va avanti

E terra, e acqua, e vento
Non c'era tempo per la paura
Nati sotto la stella
Quella più bella della pianura
Avevano una falce
E mani grandi da contadini
E prima di dormire
Un Padrenostro, come da bambini

Sette figlioli, sette
Di pane e miele, a chi li do?
Sette come le note
Una canzone gli canterò

E pioggia, e neve e gelo
E vola il fuoco insieme al vino
E vanno via i pensieri
Insieme al fumo su per il camino
Avevano un granaio
E il passo a tempo di chi sa ballare
Di chi per la vita
Prende il suo amore, e lo sa portare

Sette fratelli, sette
Di pane e miele, a chi li do?
Non li darò alla guerra
All'uomo nero non li darò

Nuvola, lampo e tuono
Non c'è perdono per quella notte
Che gli squadristi vennero
E via li portarono coi calci e le botte
Avevano un saluto
E, degli abbracci, quello più forte
Avevano lo sguardo
Quello di chi va incontro alla sorte

Sette figlioli, sette
Sette fratelli, a chi li do?
Ci disse la pianura
Questi miei figli mai li scorderò

Sette uomini, sette
Sette ferite e sette solchi
Ci disse la pianura
"I figli di Alcide non sono mai morti"

E in quella pianura
Da Valle Re ai Campi Rossi
Noi ci passammo un giorno
E in mezzo alla nebbia
Ci scoprimmo commossi

A vent'anni son partito per la Russia, siamo stati portati in Don
Poi in gennaio siamo stati attaccati e abbiamo dovuto far la ritirata
Io facevo parte della Triettina
Che poi è stata quella che ha dovuto sfondare tutti gli attacchi dei paesi
Per arrivare fino a Nikolaev, sarà l'ultima battaglia che è stata fatta
E lì ci sono stati molti morti
Per il pericolo oltre di esser ferito
C'erano 40 gradi di freddo sotto zero
Ti si ghiacciava la pelle



Credits
Writer(s): Modena City Ramblers
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