Io e la musica
Ecco a voi Umberto Bindi col suo pianoforte
Io vorrei fare una piccola prefazione a questa canzone
Perché, perché è una canzone importante per me
Io per dieci anni son sparito dalla circolazione, in effetti è così
E tanti anni fa decisi di non cantare più
Ma il dramma direi che non è stato tanto decidere di andarsene quanto di poter ritornare
Perché in dieci anni, nella musicologia è una cosa pazzesca
In fondo è quello che è, così legata al costume, alla moda
E mi son trovato davanti ad una generazione nuova, che non mi conosceva
Gli altri erano pienamente giustificati, in fondo vi siete dimenticati di me
L'unica cosa che mi rimaneva abbastanza logica da fare
Era scrivere una canzone autobiografica
E spiegare in questa canzone tutti i problemi che avevo avuto
Come uomo e come artista in questi dieci anni
E ho inserito il nostro concerto, perché?
Perché ho pensato: "In fondo cosa può ricordare il pubblico di un cantautore?"
Le canzoni che ha scritto
Ma stranamente ce n'è sempre una
Una che ha avuto più successo delle altre
Ed è con quella canzone che il pubblico se lo ricorda, che lo identifica nel tempo
E sempre, tra l'altro, precisi anche stasera
Ci sono stati con Gino, "Il cielo in una stanza"
Con Bruno, "Ritornerai"
Con Sergio, "Io che amo solo te"
Questa canzone ha per titolo "Io e la musica"
Il vento che correva su Genova
Soffiava nella mia fisarmonica
Nasceva piano la mia musica
E dentro al cuore, solitudine
Com'ero io, com'ero io
Così diverso per l'abitudine
Di raccontare tutto alle nuvole
Sopra un cortile senza alberi
Il mio concerto se ne andava via
Da casa mia, volava via
Giorni di favola e poi
La luce terminò
E come fu non so
Io mi ritrovo qui
Un vento freddo volta le pagine
Di questa storia senza miracoli
Ricordo ancora i giorni inutili
Gli errori fatti e perdonati mai
Ma c'era lei, la musica
Giorni più amari che mai
Nessun amico che
Credesse ancora in me
Ma adesso sono qui
E credo in me
In quello che ho
Con una cosa in più, l'amore
D'accordo, è poco
In questo mondo che
Non crede più
In questo mondo che
Non crede più
Io vorrei fare una piccola prefazione a questa canzone
Perché, perché è una canzone importante per me
Io per dieci anni son sparito dalla circolazione, in effetti è così
E tanti anni fa decisi di non cantare più
Ma il dramma direi che non è stato tanto decidere di andarsene quanto di poter ritornare
Perché in dieci anni, nella musicologia è una cosa pazzesca
In fondo è quello che è, così legata al costume, alla moda
E mi son trovato davanti ad una generazione nuova, che non mi conosceva
Gli altri erano pienamente giustificati, in fondo vi siete dimenticati di me
L'unica cosa che mi rimaneva abbastanza logica da fare
Era scrivere una canzone autobiografica
E spiegare in questa canzone tutti i problemi che avevo avuto
Come uomo e come artista in questi dieci anni
E ho inserito il nostro concerto, perché?
Perché ho pensato: "In fondo cosa può ricordare il pubblico di un cantautore?"
Le canzoni che ha scritto
Ma stranamente ce n'è sempre una
Una che ha avuto più successo delle altre
Ed è con quella canzone che il pubblico se lo ricorda, che lo identifica nel tempo
E sempre, tra l'altro, precisi anche stasera
Ci sono stati con Gino, "Il cielo in una stanza"
Con Bruno, "Ritornerai"
Con Sergio, "Io che amo solo te"
Questa canzone ha per titolo "Io e la musica"
Il vento che correva su Genova
Soffiava nella mia fisarmonica
Nasceva piano la mia musica
E dentro al cuore, solitudine
Com'ero io, com'ero io
Così diverso per l'abitudine
Di raccontare tutto alle nuvole
Sopra un cortile senza alberi
Il mio concerto se ne andava via
Da casa mia, volava via
Giorni di favola e poi
La luce terminò
E come fu non so
Io mi ritrovo qui
Un vento freddo volta le pagine
Di questa storia senza miracoli
Ricordo ancora i giorni inutili
Gli errori fatti e perdonati mai
Ma c'era lei, la musica
Giorni più amari che mai
Nessun amico che
Credesse ancora in me
Ma adesso sono qui
E credo in me
In quello che ho
Con una cosa in più, l'amore
D'accordo, è poco
In questo mondo che
Non crede più
In questo mondo che
Non crede più
Credits
Writer(s): Bindi Umberto, Lauzi Bruno
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