La fortuna di essere Mario

Io mi chiamo Mario e servo
il mio padrone.
Son io, lo sguattero
che dice "sì signore, mio signore!"
Tu sempre abbronzato, triste
e impomatato,
ed io pallido, stanco
e consumato, ma sorrido.
Ma lei
si arricchisce con il mio sudore,
a me
tocca di zittire il mio onore.
SE FACCIO UN VOTO
AD UN SANTO
NON MI SENTE.
SE VOTO QUESTO O QUELLO
POI NON CAMBIA NIENTE.
MARIO!
LA BELLA RITA
E' A CASA E ASPETTERÀ
VOSTRO FIGLIO!
Sai ci sono volte in cui io
mi domando
se mai fossi nato figlio di un primario
o di un assessore.
Cambiava qualcosa
solo grazie al mio cognome,
ma la mia vita sarebbe stata arresa
e sconosciuta alla fatica.
Vergogna!
Raccomandato cerchi dei favori,
ed io
il tuo letame muto in freschi fiori.
SE FACCIO UN VOTO
AD UN SANTO
NON MI SENTE.
SE VOTO QUESTO O QUELLO
POI NON CAMBIA NIENTE.
MARIO!
LA BELLA RITA
È A CASA E ASPETTERÀ
VOSTRO FIGLIO!
Precariato,
giudicato,
mai corrotto
e sincero!
Io mi mostro come sono
tu ti pieghi a tutti loro
sei tu schiavo
non mi vendo!
SE FACCIO UN VOTO
AD UN SANTO
NON MI SENTE.
SE VOTO QUESTO O QUELLO
POI NON CAMBIA NIENTE.
MARIO!
LA BELLA RITA
È A CASA E ASPETTERÀ
VOSTRO FIGLIO:
LA TUA RICCHEZZA
È LA TUA DIGNITÀ!



Credits
Writer(s): Antonio Conte, Davide Annicchiarico
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