Desdemona

OTELLO Desdemona rea!

(Con questi fili tramerò la prova
del peccato d'amor. Nella dimora
di Cassio ciò s'asconda.)

OTELLO
Atroce idea!

IAGO
(Il mio velen lavora.)

OTELLO
Rea contro me! contro me!

IAGO
(Soffri e ruggi!)

OTELLO
Atroce! atroce!

IAGO
Non pensateci più.

OTELLO
Tu? Indietro! fuggi!
M'hai legato alla croce! Ahimè!
Più orrendo d'ogni orrenda inguiria
dell' ingiuria è il sospetto.
Nell' ore arcane della suà lussuria
(e a me furate!) m'agitava il petto
forse un presagio! Ero baldo, giulivo.
Nulla sapevo ancora; io non sentivo
sul suo corpo divin che m'innamora
e sui labbri mendaci
gli ardenti baci
di Cassio! Ed ora! ed ora. . .
Ora e per sempre addio sante memorie,
addio, sublimi incanti del pensier!
Addio schiere fulgenti, addio vittorie,
dardi volanti e volanti corsier!
Addio, vessillo trionfale e pio,
e diane squillanti in sul mattin!
Clamori e canti di battaglia, addio!
Della gloria d'Otello è questo il fin.
IAGO
Pace, signor.
OTELLO
Sciagurato! mi trova una prova secura
che Desdemona è impura. . .
Non sfuggir! nulla ti giova!
Vo' una secura, una visibil prova!
O sulla tua testa
s'accenda e precipiti il fulmine
del mio spaventoso furor che si desta!

IAGO
Divina grazia difendimi!
Il cielo vi protegga. Non son più vostro alfiere.
Voglio che il mondo testimon mi sia
che l'onestà è periglio.
OTELLO
No. . .rimani. Forse onesto tu sei.
IAGO
Meglio varebbe ch'io fossi un ciurmador
OTELLO
Per l'universo!
Credo leale Desdemona e credo
che non lo sia. Te credo onesto e credo
disleale. . .La prova io voglio!
Voglio la certezza!
IAGO
Signor, frenate l'ansie.
E qual certezza v'abbisogna?
Avvinti verderli forse?
OTELLO
Ah, morte e dannazione!
IAGO
Ardua impresa sarebbe; e qual certezza
sognate voi se quell' immondo fatto
sempre vi sfuggirà? Ma pur se guida
è la ragione al vero, una si forte
congettura riserbo che per poco alla
certezza vi conduce. Udite.
Era la notte, Cassio dormia,
gli stavo accanto.
Con interrotte voci tradia
l'intimo incanto.
Le labbra lente, lente movea,
nell' abbandono
del sogno ardente, e allor dicea,
con flebil suono:
"Desdemona soave! Il nostro amor s'asconda.
Cauti vegliamo! L'estasi del ciel
tutto m'innonda."
Seguia più vago l'incubo blando;
con molle angoscia
l'interna imago quasi baciando,
ei disse poscia:

Il rio destino impreco
che al Moro ti donò".
E allora il sogno
in cieco letargo si mutò.
OTELLO
Oh! mostuosa colpa!
IAGO
Io non narrai che un sogno.
OTELLO
Un sogno che rivela un fatto.
IAGO
Un sogno che può dar forma di prova
ad altro indizio.
OTELLO
E qual?
IAGO
Talor vedeste
in mano di Desdemona un tessuto trapunto
a fior e più sottil d'un velo?
OTELLO
È il fazzoletto ch'io le diedi,
pegno primo d'amor.
IAGO
Quel fazzoletto ieri
(certo ne son) lo vidi in man di Cassio.

OTELLO
Ah! Mille vite gli donassse Iddio!
Una è povera preda al furor mio!
Iago, ho il cor di gelo.
Lungi da me le pietose larve!
Tutto il mio vano amor esalo al cielo,
guardami, ei sparve.
Nelle sue spire d'angue l'idra m'avvince!
Ah! sangue! SANGUE! SANGUE!
Si, pel ciel marmoreo guiro!
Per le attorte folgori!
Per la Morte e per l'oscuro mar sterminator!
D'ira e d'impeto tremendo presto fia
che sfolgori questa man ch'io levo e stendo!
IAGO
Non v'alzate ancor!
Testimon è il Sol ch'io miro,
che m'irradia e inanima
l'ampia terra e il vasto spiro
del Creato inter,
che ad Otello io sacro ardenti,
core, braccio ed anima
s'anco ad opere cruenti
s'armi il suo voler!

IAGO è OTELLO
Si, pel ciel marmoreo guiro!
Per le attorte folgori!
Per la Morte e per l'oscuro mar sterminator!
D'ira e d'impeto tremendo presto fia
che sfolgori questa man ch'io levo e stendo!
Dio vendicator!



Credits
Writer(s): Marc Bolan
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