Signore da qui si domina la valle

Signore, da qui si domina la valle
e a cento e a mille ne vedo
di cristi discesi sul selciato
all'ombra d'alberi stizziti
al cospetto d'un cielo gravido ed ambrato
Signore, da qui ne vedo a cento e a mille
di quelli che lei chiama mobili birilli
sono braccia, sono mani, sono occhi chiari e scuri
sono capelli imbrigliati fra le crepe dei muri
Signore, da qui si sentono le voci
si leggono i contorni delle luci
e ancora della notte i pochi fuochi accesi
e ancora della notte i fiochi fiocchi appesi
sui rami della fede e della speranza
sui rami di chi crede nell'oltranza
sui rami della finita infinita storia
sui rami della madre memoria
Signore da qui si domina la valle
e a cento e a mille piegati sui ginocchi
affranti su grandi lenzuoli bianchi
amici, fratelli, sorelle, amanti
Signore, cosa passa nella sua mente?
Lo sguardo perduto nell'orizzonte
I pensieri altrove, i capelli al vento
gli occhi lo specchio dello sgomento
Signore, da qui si domina la valle
e a cento e a mille ne vedo bruciare di sete
sciogliersi al sole come comete
lanciarsi nel vuoto dello sconforto
Signore, da qui si sentono le voci
le grida invincibili della vita



Credits
Writer(s): Guiseppe Pippo Pollina, Massimiliano Matesic
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