Un giorno qualunque

UN GIORNO QUALUNQUE

L'orecchio vola oltre ogni confine, e segue il tempo
Rincorre i battiti pulsanti del Tibet, e segue il vento

Si ferma li, davanti al sitar che suona i suoi raga dedicati a te
E poi convince il koto a fare ancora un bis

Il polso batte a ritmo sempre più strano, più disumano
Davanti a tutto c'è soltanto un padrone, il dio danaro

E invento te, a mia immagine
Dipingo te, come voglio, come voglio che tu sia, come voglio che tu sia

La vita è bella se la prendi per mano, come un bambino
Se prendi il tempo e lo sposti nel letto, come un cuscino

E plano fra la musica di John, assaporando un po' di Rolling Stones
Un full immersion di Deep Purple, e arrivo li, ai Genesis
Che mi emozionano ancora, sotto la pelle bianca
E mi emozionano, in fondo all'anima
Siamo in parecchi quelli dispersi al mondo
Uno fra i tanti canta e canta
Ma come siamo importanti, e come siamo assenti
Tutti fra i tanti, tutti compresi

Ma poi mi perdo oltre ogni orizzonte, oltre ogni senso
E' facilissimo non spendere bene il tuo talento

E allora guardo, e allora ascolto, e allora parlo e allora voglio
E allora piango, e allora rido, ora ti voglio più vicino
Più voli in alto e più mi sembra che quello più strano viva dentro me
Più voli in alto e più mi sembra che quello più strano viva dentro me

Più voli in alto più sembra strano



Credits
Writer(s): Ignazio Pes
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