C'era una volta

C'era una volta... ragazzi, che volta!
E l'uomo sotto la splendida volta
Vide la luce per la prima volta
Vide la luce per la prima volta

Pur senza squame, né scaglie né pelo
Non patì il caldo, non patì il gelo
Sotto la volta serena del cielo
Nel mondo c'era una eterna primavera

Le ore passavano serene e liete
Anche le belve era mansuete
L'uomo fratello di tutto il creato
Senza problemi viveva beato
Gli offriva l'albero frutti succosi
E poi, fra i rami, tranquilli riposi

La dolce vita senza pensieri
Mutò col giungere dei giorni neri
Venne purtroppo l'era glaciale
I brontosauri finirono male
Fu vinto perfino il possente mammouth...
Ma l'uomo aveva qualcosa di più
Non era soltanto più agile e snello
Ma prese a far lavorare il cervello

Per sopravvivere egli s'interna
Sotto la volta di una caverna
Deve difendersi, devi nutrirsi
E contro il gelo bisogna coprisi

Sì: la natura si è fatta tetra
Ma come arma gli offre la pietra
Così incomincia la lotta massiccia
Gli orsi forniscono cibo e pelliccia
Però per vivere è ancora poco
E l'uomo trova il conforto del fuoco

Egli si sente infine un creatore
Può suscitare la luce, il calore
Certo, conquista tutta la terra
Però s'abitua a fare la guerra
Poi col miraggio della fortuna
Lascia il pianeta, va sulla luna
E ancora prosegue sempre di più audace
Conquista gli spazi, ma non la sua pace

Un'altra vittoria lo attende adesso
Deve saper dominare sé stesso
Perché la vera civiltà
Abbracci tutta l'umanità
Abbracci tutta la gente raccolta
Come una volta, sotto la volta



Credits
Writer(s): Giovanni Bobbio, Giorgio Laneve
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