La ballata dell'immaginario r.m.,p.b.
Questa è un'ipotesi di storia strana
Un'antica ballata italiana
Con personaggi immaginari
Certamente non veri
Perché io son convinto che i magistrati
Siano bene informati
Perché io non credo che si possa far del male
Ad un uomo geniale
Non mi ricordo l'anno, il mese
E neppure il paese
Non era nato in una stalla
E forse raccontava una cattiva novella
Lui stranamente predicava il gusto
Di una vita tutta sola
Forse per vincere quel senso di malessere
Che prende qui alla gola
Tutti eran talmente incuriositi che la voce si sparse
Nelle chiese, nelle case di riposo, nei mercati
Era un uomo bello ma sospetto
Era un tipo strano, male in arnese
Era un gran signore senza soldi né pretese
Era una persona singolare
Era tutto il contrario di Gesù
Ma in qualche modo gli voleva assomigliare
Perché l'han messo in galera
E non si è visto più
Di cose strane ne ha dette tante
Chi lo sa se era ateo o credente
Non gli bastava la coscienza a posto
Dell'uomo povero e anche modesto
Contrariamente ai francescani, amava il gusto
Di cercare l'oro
Perché le stelle in cielo e anche Dio sono l'avaro
Custode di un tesoro
E anche parlando di beneficenza
Lui disse: "Mi fa schifo, non ci riesco"
"Non son tenuto a voler bene"
"Alla gente che non conosco"
"Questa mania di accaparrarsi i bisognosi"
"Non è roba mia"
"Io non faccio la battaglia alla fame"
"Ma all'idiozia"
Era una persona singolare
Era tutto il contrario di Gesù
Ma in qualche modo gli voleva assomigliare
Perché l'han messo in galera
E non si è visto più
Ad un banchetto di matrimonio
Tirò fuori tutto il suo genio
Gridò una frase improvvisa
"Sia maledetto chi si sposa!"
"Provate un poco ad immaginare che bel frutto"
"Nascerà dal vostro amore"
"Un altro figlio disperato, o peggio ancora"
"Un ingegnere"
Non trasformava l'acqua in vino
Ma ovunque andava succedeva un casino
E allora i soliti gendarmi
Che giustamente non stanno mai fermi
Gli fecero capire con il solito vigore
"Puoi pensarla come vuoi"
"Purché non dia fastidio a come"
"La pensiamo noi"
Tutti eran talmente instupiditi dal quel fascino strano
Non sapevano nemmeno se linciarlo o se seguirlo
Era un uomo bello ma sospetto
Era un tipo strano, male in arnese
Era un gran signore senza soldi né pretese
Era una persona singolare
Era tutto il contrario di Gesù
Ma in qualche modo gli doveva assomigliare
Perché l'han messo in galera
E non si è visto più
E poi finì in un manicomio
O in qualche modo fu arrestato
Per la paura del demonio
Per far qualcosa o per salvare lo Stato
Perché evidentemente non era un serio
Funzionario di partito
Perché "imprudentemente aveva detto male"
Appunto dello Stato
Questa è un'ipotesi di storia strana
Un'antica ballata italiana
Che non vuol dire che i carcerati
Siano tutti bravi e impegnati
Vuol dire solamente che se un bel giorno
Gesù tornasse ancora
Direbbe cose un po' curiose
E finirebbe in galera
Era una persona singolare
Era tutto il contrario di Gesù
Ma in qualche modo gli doveva assomigliare
Perché l'han messo in galera
E non si è visto più
Un'antica ballata italiana
Con personaggi immaginari
Certamente non veri
Perché io son convinto che i magistrati
Siano bene informati
Perché io non credo che si possa far del male
Ad un uomo geniale
Non mi ricordo l'anno, il mese
E neppure il paese
Non era nato in una stalla
E forse raccontava una cattiva novella
Lui stranamente predicava il gusto
Di una vita tutta sola
Forse per vincere quel senso di malessere
Che prende qui alla gola
Tutti eran talmente incuriositi che la voce si sparse
Nelle chiese, nelle case di riposo, nei mercati
Era un uomo bello ma sospetto
Era un tipo strano, male in arnese
Era un gran signore senza soldi né pretese
Era una persona singolare
Era tutto il contrario di Gesù
Ma in qualche modo gli voleva assomigliare
Perché l'han messo in galera
E non si è visto più
Di cose strane ne ha dette tante
Chi lo sa se era ateo o credente
Non gli bastava la coscienza a posto
Dell'uomo povero e anche modesto
Contrariamente ai francescani, amava il gusto
Di cercare l'oro
Perché le stelle in cielo e anche Dio sono l'avaro
Custode di un tesoro
E anche parlando di beneficenza
Lui disse: "Mi fa schifo, non ci riesco"
"Non son tenuto a voler bene"
"Alla gente che non conosco"
"Questa mania di accaparrarsi i bisognosi"
"Non è roba mia"
"Io non faccio la battaglia alla fame"
"Ma all'idiozia"
Era una persona singolare
Era tutto il contrario di Gesù
Ma in qualche modo gli voleva assomigliare
Perché l'han messo in galera
E non si è visto più
Ad un banchetto di matrimonio
Tirò fuori tutto il suo genio
Gridò una frase improvvisa
"Sia maledetto chi si sposa!"
"Provate un poco ad immaginare che bel frutto"
"Nascerà dal vostro amore"
"Un altro figlio disperato, o peggio ancora"
"Un ingegnere"
Non trasformava l'acqua in vino
Ma ovunque andava succedeva un casino
E allora i soliti gendarmi
Che giustamente non stanno mai fermi
Gli fecero capire con il solito vigore
"Puoi pensarla come vuoi"
"Purché non dia fastidio a come"
"La pensiamo noi"
Tutti eran talmente instupiditi dal quel fascino strano
Non sapevano nemmeno se linciarlo o se seguirlo
Era un uomo bello ma sospetto
Era un tipo strano, male in arnese
Era un gran signore senza soldi né pretese
Era una persona singolare
Era tutto il contrario di Gesù
Ma in qualche modo gli doveva assomigliare
Perché l'han messo in galera
E non si è visto più
E poi finì in un manicomio
O in qualche modo fu arrestato
Per la paura del demonio
Per far qualcosa o per salvare lo Stato
Perché evidentemente non era un serio
Funzionario di partito
Perché "imprudentemente aveva detto male"
Appunto dello Stato
Questa è un'ipotesi di storia strana
Un'antica ballata italiana
Che non vuol dire che i carcerati
Siano tutti bravi e impegnati
Vuol dire solamente che se un bel giorno
Gesù tornasse ancora
Direbbe cose un po' curiose
E finirebbe in galera
Era una persona singolare
Era tutto il contrario di Gesù
Ma in qualche modo gli doveva assomigliare
Perché l'han messo in galera
E non si è visto più
Credits
Writer(s): Giorgio Gaberscik, Alessandro Luporini
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