L'uomo,la pecora & Il Lupo

Un giorno un lupo con un grande sforzo
In mezzo ad un gregge proprio sul più bello
Gettò i suoi denti preso da rimorso
Si conformò e divenne un agnello

Perché era stufo di sentirsi solo
Perché era stufo di fuggire sempre
Asociale, amorale e senza decoro
Il più crudele pensava la gente

E venne maggio e smise di ululare
Strappò fili d'erba ed annusò un fiore
Pensò davvero non è poi così male
Starsene allegri, avere un padrone

I cani guardinghi mordevano l'osso
Volavano i giorni, addio primavera
Non fu cosi semplice levarsi di dosso
La nomea di lupo o di pecora nera

L'estate, l'autunno, l'inverno, la neve
Dai pascoli verdi fin dentro a una stalla
Il caldo tepor, da mangiare e da bere
L'uomo cortese, la cuccetta calda

Ma un giorno un uomo entrò nella stalla
Prese un agnello e gli mozzò la testa
La solita solfa, la stessa minestra
Un morto ammazzato per la loro festa

Delle pecore in fila nessuna belava
Soltanto la madre della povera bestia
Cacciò un urlo atroce, quasi innaturale
Finché fu sedata con un colpo in testa.

Il più cattivo del regno animale
Predica bene e razzola male
Pensava il lupo: "l'uomo è sempre quello
Che va a specular sul sangue dell'agnello."



Credits
Writer(s): Gianluca Lalli
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