L’ultima lanterna
Riempirò le mie tasche di bombe per noia o reazione
Avrò un passo spedito ma blando
Perché correre a volte è scappare
Tradurrò una lingua silente
Porterò altra legna sul fuoco
Ruberò agli antichi le storie
Vedrò i parassiti affogare
Soffierò sul tuo collo il mio vento
E crederai sian solo ricordi
Vestirò di sorriso perenne
Fino a quando vedrò le tue mani
Lancerò sempre sassi nell'acqua
Gli specchi ritornan da soli
Piangerò quando il peso dei sogni, supererà quello di essere nati
Spengo l'ultima lanterna
Un capriccio mi porta a ghermire lo slancio
Il giubilo e l'irruenza del fuoco e di quello che mi può insegnare
Romperò in silenzio il diagramma con detonazione costante
Riparando la melodia al tuono per dissinescare la morte
Mi godró lentamente la carne apurandoti dalla paura
Questa vita la chiami epopea, ma è meglio avventura
Spengo l'ultima lanterna
Un capriccio mi porta a ghermire lo slancio
Il giubilo e l'irruenza del fuoco e di quello che mi può insegnare
Spengo l'ultima lanterna
Ora vedo i muri da soli crollare
E la strada che porta alla madre mia
Anche al buio la riesco a trovare
Con i modi del garzone a forgorar l'esterno
Con il cuore galeotto di un rinnovato affetto
E l'increscioso compito del sapere occulto
Il premio di consolazione non è il grido, ma il sussulto
Il premio di consolazione non è il grido, ma il sussulto
Avrò un passo spedito ma blando
Perché correre a volte è scappare
Tradurrò una lingua silente
Porterò altra legna sul fuoco
Ruberò agli antichi le storie
Vedrò i parassiti affogare
Soffierò sul tuo collo il mio vento
E crederai sian solo ricordi
Vestirò di sorriso perenne
Fino a quando vedrò le tue mani
Lancerò sempre sassi nell'acqua
Gli specchi ritornan da soli
Piangerò quando il peso dei sogni, supererà quello di essere nati
Spengo l'ultima lanterna
Un capriccio mi porta a ghermire lo slancio
Il giubilo e l'irruenza del fuoco e di quello che mi può insegnare
Romperò in silenzio il diagramma con detonazione costante
Riparando la melodia al tuono per dissinescare la morte
Mi godró lentamente la carne apurandoti dalla paura
Questa vita la chiami epopea, ma è meglio avventura
Spengo l'ultima lanterna
Un capriccio mi porta a ghermire lo slancio
Il giubilo e l'irruenza del fuoco e di quello che mi può insegnare
Spengo l'ultima lanterna
Ora vedo i muri da soli crollare
E la strada che porta alla madre mia
Anche al buio la riesco a trovare
Con i modi del garzone a forgorar l'esterno
Con il cuore galeotto di un rinnovato affetto
E l'increscioso compito del sapere occulto
Il premio di consolazione non è il grido, ma il sussulto
Il premio di consolazione non è il grido, ma il sussulto
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