Corso Buenos Aires - Remastered in 192 KHz
Io non ho visto niente
Non ho visto la sua faccia
Passavo di qua, con mia moglie
Andavo a caccia
Io l'ho visto da vicino
Gli occhi erano due sputi
La faccia era gialla
Una faccia da assassino
L'ho visto accarezzare un cane
Avevano lo stesso sguardo
Cane e uomo morivano di fame
Ma adesso dov'è?
Ma adesso dov'è?
Scendeva di corsa le scale
Le scale della metropolitana
In mano ci aveva del tonno
Un salame e una banana
Poi, sul più bello
È spuntato anche il coltello
E un colpo di qua, e un colpo di là
Il cane gli stava sempre dietro
Gli occhi, lo stesso sguardo
Sembravano Cristo con San Pietro
Quand'erano in ritardo
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Dev'essere uno slavo
Che dorme e ruba alla stazione
Quegli occhi senza luce
È senz'altro un mascalzone
Chiamiamo un pulismano
Ho appena visto l'assassino
Dar fastidio a un bambino
Lo teneva per la mano
Il cane, l'uomo e il bambino
Appena mangiato un po' di tonno
Si sono stretti vicino vicino
Forse morivano dal sonno
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ragioniere, dia a me la borsa
E vada via di corsa in fondo a quella via
A chiamar la polizia
Non dobbiamo perder tempo
C'è un bar qui vicino
Si può telefonare
Ci beviamo anche un grappino
Arriva volando la volante
Con un furore sacro
Confusa da tutta quella gente non frena
E fa un massacro
Alla fine della corsa il primo a cadere
È il ragioniere che rivoleva la sua borsa (portateli via)
Poi toccò a un bagnino che, ancora in mutande
Aveva sospeso il lavoro in una piscina lì vicino (portateli via)
Falciati mentre guardavano i lavori in corso
Due gemelli in pensione
Furono scaricati in un pronto soccorso (portateli via)
Un salumiere e un tabaccaio che da anni
Non si rivolgevano la parola
Approfittarono della confusione
Per spararci alcuni colpi di pistola
Il padre vide la scena, si prese paura
E dimenticò il sonno e la fame
Prese per mano il bambino
Che disperato piangeva
Perché non voleva lasciare lì il cane
Decisero in fretta di tornare a Barletta
E corsero alla stazione
Perché a Milano in agosto, oltre il gran caldo
C'è veramente tanta confusione
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Non ho visto la sua faccia
Passavo di qua, con mia moglie
Andavo a caccia
Io l'ho visto da vicino
Gli occhi erano due sputi
La faccia era gialla
Una faccia da assassino
L'ho visto accarezzare un cane
Avevano lo stesso sguardo
Cane e uomo morivano di fame
Ma adesso dov'è?
Ma adesso dov'è?
Scendeva di corsa le scale
Le scale della metropolitana
In mano ci aveva del tonno
Un salame e una banana
Poi, sul più bello
È spuntato anche il coltello
E un colpo di qua, e un colpo di là
Il cane gli stava sempre dietro
Gli occhi, lo stesso sguardo
Sembravano Cristo con San Pietro
Quand'erano in ritardo
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Dev'essere uno slavo
Che dorme e ruba alla stazione
Quegli occhi senza luce
È senz'altro un mascalzone
Chiamiamo un pulismano
Ho appena visto l'assassino
Dar fastidio a un bambino
Lo teneva per la mano
Il cane, l'uomo e il bambino
Appena mangiato un po' di tonno
Si sono stretti vicino vicino
Forse morivano dal sonno
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ragioniere, dia a me la borsa
E vada via di corsa in fondo a quella via
A chiamar la polizia
Non dobbiamo perder tempo
C'è un bar qui vicino
Si può telefonare
Ci beviamo anche un grappino
Arriva volando la volante
Con un furore sacro
Confusa da tutta quella gente non frena
E fa un massacro
Alla fine della corsa il primo a cadere
È il ragioniere che rivoleva la sua borsa (portateli via)
Poi toccò a un bagnino che, ancora in mutande
Aveva sospeso il lavoro in una piscina lì vicino (portateli via)
Falciati mentre guardavano i lavori in corso
Due gemelli in pensione
Furono scaricati in un pronto soccorso (portateli via)
Un salumiere e un tabaccaio che da anni
Non si rivolgevano la parola
Approfittarono della confusione
Per spararci alcuni colpi di pistola
Il padre vide la scena, si prese paura
E dimenticò il sonno e la fame
Prese per mano il bambino
Che disperato piangeva
Perché non voleva lasciare lì il cane
Decisero in fretta di tornare a Barletta
E corsero alla stazione
Perché a Milano in agosto, oltre il gran caldo
C'è veramente tanta confusione
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Ma allora chi è?
Credits
Writer(s): Lucio Dalla
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