Il tuo nome

Dimmi che passo hai in questa mattina fredda coi vecchi guanti rotti
O tieni i pugni stretti in tasca
Se hai messo il piede sulla grata e poi se quasi scivolato
Dimmi se fa ancora paura
Camminare sul vuoto del parcheggio interrato
O accetti l'aria calda che vien da sotto
Come il soffio di un ricordo che spinge dal basso

I pomeriggi, la strada, un po' di asfalto liscio
Andare più veloce sulla tavola a rotelle
Alla ricerca di un altro tipo di equilibrio
Ci siamo slogati le caviglie
La nostra storia che ritorna a pezzi
Come la macchina che abbiamo distrutto
Come gli infiniti fallimenti nel dire l'alfabeto con un rutto
Il ritmo di un cuore bovino nel petto
Tu il basso, io la batteria
Montata sul tappeto in camera da letto
Mi manca stare al freddo sotto casa tua
Parlare ancora due minuti che diventavano ore
A mantenere accese la luce nelle scale, a prendere il raffreddore

Io come sto? Le solite cose
La macchina forata il giorno di natale
Una vita a interpretare certe coincidenze strane
Finisci la mia birra, mi gira già la testa
Mi sono innamorato anch'io
Peccato che anche lei fosse la stessa
Non siamo riusciti mai a prenderci a pugni
Noi quelli nati senza muscoli
Ma senza paura di guardarsi negli occhi
Mi manca stare al freddo, sotto casa tua parlare
Come chiedevi allora ti scrivo una canzone
Frammenti di qualcosa
In cui ti puoi specchiare se vuoi o gettare altrove
Il titolo è il tuo nome

È solo un sasso contro il fiume, gettato contro la corrente
È questo stare lungo i bordi e non riuscire a dirsi niente
Parole che mordono l'interno delle guance



Credits
Writer(s): Andrea Casali
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