In fermento
Sì mi dicono "Mir mandali in fermento"
Fra non mi permetto di parla di ghetto pe cercá rispetto
Non vengo da harlem ma dall'Infernetto
Che é così perfetto
Se non fosse per i fasci che ti lasciano interdetto
Almeno a me mi sento un alieno se mi guardo intorno
Qua non cambia niente eppure dicono che è un altro giorno
A meno che io non sia davvero ciò a cui vado contro
E non cambiando niente lo rimando sì di un altro giorno
Io non m'incorono
Non ho ancora vinto il trono
Però zitto buono buono
Tanto è finto l'oro loro
Io se suono stono però sputo versi
Tanto quando scrivo poi mi esprimo in più contesti
Quindi sì intervengo adesso
Intercetto il nesso
Qui connesso con i miei pensieri
Chiamala ispirazione o paranoia perché tutto ciò che faccio oggi andava fatto ieri
Dicevo verrò anche dal quartiere borghese
Ma non serve fare il matto per esprimere un concetto
La strada non la vivo per certo
Come qui il novanta per cento di chi decanta l'eccesso
Ma bastano le rime che tesso per sfondare la tua entrata senza dire permesso
Che dire se penso a quando per le ansie escogitavo un pretesto e dopo vomitavo nel cesso
Mio Dio mi reputavo depresso sì io mi dicevo "ho rovinato me stesso"
Ma dopo si cresce e si rivaluta la favola
Si esamina, si sa che si esagera a quell'età
E chi per il tuo bene ti vuole tenere al posto
È lo stesso che ti lega le catene addosso
Anche se poi sono fatte bene, troppo non si sanno mantenere per riuscire a trattenere un mostro
E non lo sai più
Se la vita scorre o sta in loop
Indietro non si torna mai più
Ma mai più
Invidio la pazienza che hai tu
Che riesci ad ignorare un po' tutto
Io, non mi rendo conto che ho tutto
Ed una voce in testa mi ripete "stai giù"
Incubi in cui gli inquilini che ho in testa
Inquinano questa festa
Dopo che minimo me la rovinano fanno pure l'orchestra
Sentila sentila sono tutti assenti qua
Solo spettri, che ti aspetti da una città asettica?
Smettila! Ho detto di smetterla! D'ora in ora ogni parola buona si sperpera
Contro l'apatia, monotonia che fa da replica
Porto un'anomalia: la rima che qui si vendica
Lo posso ammettere non so promettere a nessuno
Ho solo lettere io che le lettere le studio
Preferisco mettermi a riflettere più di genuflettermi e chiedere di far smettere diluvio
Il foglio su cui scrivo è raso al suolo
Sembrano parole a caso solo per qualcuno
Tu ci puoi scommettere: solo il vuoto mi resta a sorreggere
Ed è il vuoto che mi resta da trasmettere, fanculo!
Fra non mi permetto di parla di ghetto pe cercá rispetto
Non vengo da harlem ma dall'Infernetto
Che é così perfetto
Se non fosse per i fasci che ti lasciano interdetto
Almeno a me mi sento un alieno se mi guardo intorno
Qua non cambia niente eppure dicono che è un altro giorno
A meno che io non sia davvero ciò a cui vado contro
E non cambiando niente lo rimando sì di un altro giorno
Io non m'incorono
Non ho ancora vinto il trono
Però zitto buono buono
Tanto è finto l'oro loro
Io se suono stono però sputo versi
Tanto quando scrivo poi mi esprimo in più contesti
Quindi sì intervengo adesso
Intercetto il nesso
Qui connesso con i miei pensieri
Chiamala ispirazione o paranoia perché tutto ciò che faccio oggi andava fatto ieri
Dicevo verrò anche dal quartiere borghese
Ma non serve fare il matto per esprimere un concetto
La strada non la vivo per certo
Come qui il novanta per cento di chi decanta l'eccesso
Ma bastano le rime che tesso per sfondare la tua entrata senza dire permesso
Che dire se penso a quando per le ansie escogitavo un pretesto e dopo vomitavo nel cesso
Mio Dio mi reputavo depresso sì io mi dicevo "ho rovinato me stesso"
Ma dopo si cresce e si rivaluta la favola
Si esamina, si sa che si esagera a quell'età
E chi per il tuo bene ti vuole tenere al posto
È lo stesso che ti lega le catene addosso
Anche se poi sono fatte bene, troppo non si sanno mantenere per riuscire a trattenere un mostro
E non lo sai più
Se la vita scorre o sta in loop
Indietro non si torna mai più
Ma mai più
Invidio la pazienza che hai tu
Che riesci ad ignorare un po' tutto
Io, non mi rendo conto che ho tutto
Ed una voce in testa mi ripete "stai giù"
Incubi in cui gli inquilini che ho in testa
Inquinano questa festa
Dopo che minimo me la rovinano fanno pure l'orchestra
Sentila sentila sono tutti assenti qua
Solo spettri, che ti aspetti da una città asettica?
Smettila! Ho detto di smetterla! D'ora in ora ogni parola buona si sperpera
Contro l'apatia, monotonia che fa da replica
Porto un'anomalia: la rima che qui si vendica
Lo posso ammettere non so promettere a nessuno
Ho solo lettere io che le lettere le studio
Preferisco mettermi a riflettere più di genuflettermi e chiedere di far smettere diluvio
Il foglio su cui scrivo è raso al suolo
Sembrano parole a caso solo per qualcuno
Tu ci puoi scommettere: solo il vuoto mi resta a sorreggere
Ed è il vuoto che mi resta da trasmettere, fanculo!
Credits
Writer(s): Matteo Mirabella
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