Canzone per me
Preso a schiaffi dai tuoi mille sbalzi d'umore,
Umiliato da improvvise accelerazioni di rancore,
Che coltiva in seno il tuo malessere peggiore
Come fosse un rumore.
Perché forse avresti voluto una vita migliore,
Essere fiero d'ogni tuo giorno fino a quando muore
E ad ogni tramonto avere soltanto parole d'amore
Da ricordare.
E invece la vita ti ha riservato qualche dispiacere,
Non ti ha nascosto che al mondo esiste anche il dolore,
Che non ci si abitua ed ogni volta ancora fa male
E non riesci a capire.
E forse l'errore è stato trovare la donna sbagliata,
Che in una sera tra luci d'estate divenne una sposa,
Che oggi racconterebbe ancora di una storia d'amare
Se solo potesse parlare.
E di chiamare amore il senso d'una noia infinita,
Una tristezza che era speranza e ora si sente derisa,
Ma ora che manca, il vuoto si stende sulla mia schiena
E mi buca una vena.
E di chiamare amore un veleno al profumo di rosa,
Non mi riesce e resta il ricordo d'una dolcissima sposa,
Che mi chiedeva se sarebbe stato un eterno sentire
Ma non riusciva a capire
Che in fondo ogni cosa vive soltanto se ha un inizio e una fine,
Che non ci sarebbe né odio, né amore e nient'altro ancora,
Se trovassimo il modo di renderla incorruttibile al tempo,
Alla ruggine e al pianto.
E poi ripetermi ancora che la felicità è un inganno,
Perché i pochi ad essere felici non lo sanno.
Potrei gridarlo all'infinito fino a svenire,
Se solo potesse sentire.
E basterebbe per tornare ad essere felice.
Umiliato da improvvise accelerazioni di rancore,
Che coltiva in seno il tuo malessere peggiore
Come fosse un rumore.
Perché forse avresti voluto una vita migliore,
Essere fiero d'ogni tuo giorno fino a quando muore
E ad ogni tramonto avere soltanto parole d'amore
Da ricordare.
E invece la vita ti ha riservato qualche dispiacere,
Non ti ha nascosto che al mondo esiste anche il dolore,
Che non ci si abitua ed ogni volta ancora fa male
E non riesci a capire.
E forse l'errore è stato trovare la donna sbagliata,
Che in una sera tra luci d'estate divenne una sposa,
Che oggi racconterebbe ancora di una storia d'amare
Se solo potesse parlare.
E di chiamare amore il senso d'una noia infinita,
Una tristezza che era speranza e ora si sente derisa,
Ma ora che manca, il vuoto si stende sulla mia schiena
E mi buca una vena.
E di chiamare amore un veleno al profumo di rosa,
Non mi riesce e resta il ricordo d'una dolcissima sposa,
Che mi chiedeva se sarebbe stato un eterno sentire
Ma non riusciva a capire
Che in fondo ogni cosa vive soltanto se ha un inizio e una fine,
Che non ci sarebbe né odio, né amore e nient'altro ancora,
Se trovassimo il modo di renderla incorruttibile al tempo,
Alla ruggine e al pianto.
E poi ripetermi ancora che la felicità è un inganno,
Perché i pochi ad essere felici non lo sanno.
Potrei gridarlo all'infinito fino a svenire,
Se solo potesse sentire.
E basterebbe per tornare ad essere felice.
Credits
Writer(s): Guido Grillo, Alessandro Maiani
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