L'albero
Il bambino alzando gli occhi vide l'albero gigante
E pensò di domandargli come nascono le piante
Sono nato da un seme più piccino di te
E ho bevuto dell'acqua, come il latte un bebè
Col passare del tempo e l'aiuto di Dio
Sono quello che vedi, sono un albero, io
Ogni giorno che passa salgo sempre più in alto
E l'azzurro del cielo qui diventa cobalto
Vedo i monti che ho intorno e l'immensa pianura
Ma alle volte ti giuro sento tanta paura
Ho paura dell'uomo e del suo cuore scuro
Della scure che ha in mano e che mi ruba il futuro
Se lo guardo non posso proprio credere che
Anche lui nel passato somigliasse un po' a te
Le radici come piedi che mi fissano al terreno
E l'intreccio dei miei rami, braccia aperte sul futuro
Poi le gemme, la speranza di qualcosa che verrà
Mentre un altro autunno avanza, ma io fermo resto qua
Sono nato da un seme più piccino di te
E crescendo ho affrontato oltre mille perché
Ma risposte nessuna, tranne la libertà
Che ho trovato nel lampo che il tuo sguardo mi dà
Questa resina sottile che si incolla ai miei ricordi
Come bandierine al vento le mie foglie gialle e verdi
La corteccia è un'armatura che non mi proteggerà
Se vincesse la paura dell'inverno che sarà
Poi le gemme, la certezza di qualcosa che verrà
Mentre un altro autunno avanza, mi darà tanta speranza
Se io avrò la tua presenza
A proteggermi per sempre dall'inverno che sarà
E pensò di domandargli come nascono le piante
Sono nato da un seme più piccino di te
E ho bevuto dell'acqua, come il latte un bebè
Col passare del tempo e l'aiuto di Dio
Sono quello che vedi, sono un albero, io
Ogni giorno che passa salgo sempre più in alto
E l'azzurro del cielo qui diventa cobalto
Vedo i monti che ho intorno e l'immensa pianura
Ma alle volte ti giuro sento tanta paura
Ho paura dell'uomo e del suo cuore scuro
Della scure che ha in mano e che mi ruba il futuro
Se lo guardo non posso proprio credere che
Anche lui nel passato somigliasse un po' a te
Le radici come piedi che mi fissano al terreno
E l'intreccio dei miei rami, braccia aperte sul futuro
Poi le gemme, la speranza di qualcosa che verrà
Mentre un altro autunno avanza, ma io fermo resto qua
Sono nato da un seme più piccino di te
E crescendo ho affrontato oltre mille perché
Ma risposte nessuna, tranne la libertà
Che ho trovato nel lampo che il tuo sguardo mi dà
Questa resina sottile che si incolla ai miei ricordi
Come bandierine al vento le mie foglie gialle e verdi
La corteccia è un'armatura che non mi proteggerà
Se vincesse la paura dell'inverno che sarà
Poi le gemme, la certezza di qualcosa che verrà
Mentre un altro autunno avanza, mi darà tanta speranza
Se io avrò la tua presenza
A proteggermi per sempre dall'inverno che sarà
Credits
Writer(s): Luca Zanon
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