La Coperta
La coperta si è strappata e da quando sei partita non dormo più
Mi consolo coi parenti che mi studiano la mente di domenica
Ho due carie da curare anche se son settimane che non mangio più
E il ricordo dei tuoi passi resta l'unico lamento nello stomaco
Ma non so se le mani possono scordare
La tua pelle chiara e l'amore che splendeva in te
Oggi la televisione sembra avere compassione del mio essere
E trasmette amori stanchi, donne in cerca di diamanti, cose futili
Le mutande che hai lasciato ad un pazzo ho venduto su internet
Forse era un feticista, ho sperato un esorcista, dei ricordi miei
Ma non so se le mani possono scordare
La tua pelle chiara e l'amore che splendeva in te
E nonostante tu non sia più cosa mia, mi tiene in gabbia questa nostalgia
E le tue scuse scritte e impresse nella mente, son servite a niente, son svanite
Ma non so se le mani possono scordare
La tua pelle chiara e l'amore che splendeva in te
E nonostante tu non sia più cosa mia, mi tiene in gabbia questa nostalgia
E le tue scuse scritte e impresse nella mente, son servite a niente
Ma da domani troverò una soluzione, anche mia madre ha preso posizione
Sui tuoi silenzi bianchi, neutri, permanenti, che si atteggiano tra i denti
Che passeggiano insolenti, che camminano sui denti
Mi consolo coi parenti che mi studiano la mente di domenica
Ho due carie da curare anche se son settimane che non mangio più
E il ricordo dei tuoi passi resta l'unico lamento nello stomaco
Ma non so se le mani possono scordare
La tua pelle chiara e l'amore che splendeva in te
Oggi la televisione sembra avere compassione del mio essere
E trasmette amori stanchi, donne in cerca di diamanti, cose futili
Le mutande che hai lasciato ad un pazzo ho venduto su internet
Forse era un feticista, ho sperato un esorcista, dei ricordi miei
Ma non so se le mani possono scordare
La tua pelle chiara e l'amore che splendeva in te
E nonostante tu non sia più cosa mia, mi tiene in gabbia questa nostalgia
E le tue scuse scritte e impresse nella mente, son servite a niente, son svanite
Ma non so se le mani possono scordare
La tua pelle chiara e l'amore che splendeva in te
E nonostante tu non sia più cosa mia, mi tiene in gabbia questa nostalgia
E le tue scuse scritte e impresse nella mente, son servite a niente
Ma da domani troverò una soluzione, anche mia madre ha preso posizione
Sui tuoi silenzi bianchi, neutri, permanenti, che si atteggiano tra i denti
Che passeggiano insolenti, che camminano sui denti
Credits
Writer(s): Davide Gulmanelli
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