Via Paolo Fabbri 43 - Remastered 2007
Fra krapfen e boiate le ore strane son volate
Grasso l'autobus m'insegue lungo il viale
E l'alba è un pugno in faccia verso cui tendo le braccia
Scoppia il mondo fuori porta San Vitale
E in via Petroni si svegliano
Preparano libri e caffè
E io danzo con Snoopy e con Linus
Un tango argentino col casqué
Se fossi più gatto, se fossi un po' più vagabondo
Vedrei in questo sole, vedrei dentro l'alba e nel mondo
Ma c'è da sporcarsi il vestito e c'è da sgualcire il gilet
Che mamma mi trovi pulito qui all'alba in via Fabbri 43
I geni musicali preannunciati dai giornali
Hanno officiato e i sacri versi hanno cantati
Le elettriche impazziscono, sogni e malattie guariscono
Son poeti, santi, taumaturghi e vati
Con gioia e tremore li seguo
Dal fondo della mia città
Poi chiusa la soglia do sfogo
Alla mia turpe voglia... ascolto Bach
Se solo affrontassi la mia vita come la morte
Avrei clown, giannizzeri, nani a stupir la tua corte
Ma voci imperiose mi chiamano e devo tornare perché
Ho un posto da vecchio giullare qui in via Paolo Fabbri 43
Gli arguti intellettuali trancian pezzi e manuali
Poi stremati fanno cure di cinismo
Son pallidi nei visi e hanno deboli sorrisi
Solo se si parla di strutturalismo
In fondo mi sono simpatici
Da quando ho incontrato Descartes
Ma pensa se le canzonette
Me le recensisse Roland Barthes
Se fossi accademico, fossi maestro o dottore
Ti insignirei in toga di quindici lauree ad honorem
Ma a scuola ero scarso in latino e il "pop" non è fatto per me
Ti diplomerò in canti e in vino qui in via Paolo Fabbri 43
Jorge Luis Borges mi ha promesso l' altra notte
Di parlar personalmente col persiano
Ma il cielo dei poeti è un po' affollato in questi tempi
Forse avrò un posto da usciere o da scrivano
Dovrò lucidare i suoi specchi
Trascriver quartine a Kayyam
Ma un lauro da genio minore
Per me, sul suo onore... non mancherà
Se avessi coraggio, se aprissi del tutto le porte
Farei fuochi greci e girandole per la tua fronte
Ma sai cos'io pensi del tempo e lui cosa pensa di me
Sii saggia com' io son contento qui in via Paolo Fabbri 43
La piccola infelice si è incontrata con Alice
Ad un summit per il canto popolare
Marinella non c' era, fa la vita in balera
Ed ha altro per la testa a cui pensare
Ma i miei ubriachi non cambiano
Soltanto ora bevon di più
E "il frate" non certo la smette
Per fare lo speaker in TV
Se fossi poeta, se fossi più bravo e più bello
Avrei nastri e gale francesi per il tuo cappello
Ma anche i miei eroi sono poveri, si chiedono troppi perché
Già sbronzi al mattino mi svegliano urlando in via Fabbri 43
Gli eroi su Kawasaki coi maglioni colorati
Van scialando sulle strade bionde e fretta
Personalmente austero vesto in blu perché odio il nero
E ho paura anche d' andare in bicicletta
Scartato alla leva del jet-set
Non piango, ma compro le Clark
Se devo emigrare in America
Come mio nonno, prendo il tram
Se tutto mi uscisse, se aprissi del tutto i cancelli
Farei con parole ghirlande da ornarti i capelli
Ma madri e morali mi chiudono, ritorno a giocare da me
Do un party, con gatti e poeti qui all' alba in via Fabbri 43
Grasso l'autobus m'insegue lungo il viale
E l'alba è un pugno in faccia verso cui tendo le braccia
Scoppia il mondo fuori porta San Vitale
E in via Petroni si svegliano
Preparano libri e caffè
E io danzo con Snoopy e con Linus
Un tango argentino col casqué
Se fossi più gatto, se fossi un po' più vagabondo
Vedrei in questo sole, vedrei dentro l'alba e nel mondo
Ma c'è da sporcarsi il vestito e c'è da sgualcire il gilet
Che mamma mi trovi pulito qui all'alba in via Fabbri 43
I geni musicali preannunciati dai giornali
Hanno officiato e i sacri versi hanno cantati
Le elettriche impazziscono, sogni e malattie guariscono
Son poeti, santi, taumaturghi e vati
Con gioia e tremore li seguo
Dal fondo della mia città
Poi chiusa la soglia do sfogo
Alla mia turpe voglia... ascolto Bach
Se solo affrontassi la mia vita come la morte
Avrei clown, giannizzeri, nani a stupir la tua corte
Ma voci imperiose mi chiamano e devo tornare perché
Ho un posto da vecchio giullare qui in via Paolo Fabbri 43
Gli arguti intellettuali trancian pezzi e manuali
Poi stremati fanno cure di cinismo
Son pallidi nei visi e hanno deboli sorrisi
Solo se si parla di strutturalismo
In fondo mi sono simpatici
Da quando ho incontrato Descartes
Ma pensa se le canzonette
Me le recensisse Roland Barthes
Se fossi accademico, fossi maestro o dottore
Ti insignirei in toga di quindici lauree ad honorem
Ma a scuola ero scarso in latino e il "pop" non è fatto per me
Ti diplomerò in canti e in vino qui in via Paolo Fabbri 43
Jorge Luis Borges mi ha promesso l' altra notte
Di parlar personalmente col persiano
Ma il cielo dei poeti è un po' affollato in questi tempi
Forse avrò un posto da usciere o da scrivano
Dovrò lucidare i suoi specchi
Trascriver quartine a Kayyam
Ma un lauro da genio minore
Per me, sul suo onore... non mancherà
Se avessi coraggio, se aprissi del tutto le porte
Farei fuochi greci e girandole per la tua fronte
Ma sai cos'io pensi del tempo e lui cosa pensa di me
Sii saggia com' io son contento qui in via Paolo Fabbri 43
La piccola infelice si è incontrata con Alice
Ad un summit per il canto popolare
Marinella non c' era, fa la vita in balera
Ed ha altro per la testa a cui pensare
Ma i miei ubriachi non cambiano
Soltanto ora bevon di più
E "il frate" non certo la smette
Per fare lo speaker in TV
Se fossi poeta, se fossi più bravo e più bello
Avrei nastri e gale francesi per il tuo cappello
Ma anche i miei eroi sono poveri, si chiedono troppi perché
Già sbronzi al mattino mi svegliano urlando in via Fabbri 43
Gli eroi su Kawasaki coi maglioni colorati
Van scialando sulle strade bionde e fretta
Personalmente austero vesto in blu perché odio il nero
E ho paura anche d' andare in bicicletta
Scartato alla leva del jet-set
Non piango, ma compro le Clark
Se devo emigrare in America
Come mio nonno, prendo il tram
Se tutto mi uscisse, se aprissi del tutto i cancelli
Farei con parole ghirlande da ornarti i capelli
Ma madri e morali mi chiudono, ritorno a giocare da me
Do un party, con gatti e poeti qui all' alba in via Fabbri 43
Credits
Writer(s): Francesco Guccini
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