Amari un po'

Amarsi un po' è come bere
E stare solo è come stare sobrio
Da un altro cocktail di vodka e miele
Che ha sempre un gusto esotico
Ma io chiamo "il solito"
Con il piede verso un posto a sedere
Mi accomodo, poi ordino un bicchiere
È l'altro interlocutore che mi chiede
Se voglio un po' di Unicum, di Jager
Sa che coi miei vizi mi trovo bene

In genere, a strappare la comanda al cameriere
È la mia vita piatta dai picchi nervosi
Io assonnato mi torco la barba
Lei ha saltato il corso da barman
L'amaro va servito in piccole dosi
Metempsicosi, voci da madrigale
L'alcol muta un gesto domenicale in un rituale verso
Non nel senso connesso a una direzione
Ma nel senso che una direzione la fa dimenticare

In più, tu sei una donna speciale
Per farlo risaltare vuoi un complimento razionale
Tu sei la "seconda persona singolare"
Ma non grammaticale
A parte noi, tutto il resto sembra uguale
E pensare che spalancavo la mandibola
Perché credevo di capire la mia vita
Ma quando sei arrivata è stata come la mattina
Del primo giorno da matricola
Nello zaino una lattina e una matita

A fare un tratto del tuo viso raro
Che poi non serve un visionario, bastano Tizio e Caio
Per sentire che i miei occhi e i tuoi cobalto contrattano
In un attimo due lingue a contatto come in un dizionario

Il caffè nella moka ha un altro sapore
Da quando hai il liquore nella bocca
E un altro copione nella borsa
E un altro cognome nella porta
E un altro coglione
Ma con cui avere una figlia bionda
Una vita morta e una villa altrove

Cogliere l'amore è un po' come cogliere le more
Bisogna stare attenti a non farsi male
Ed ogni voce data a un sintetizzatore è come l'essenza dei fiori
Che ha portato all'assenza dei fiori dalle case
Giornate tossiche in preda a corse, code alle poste
E liti grosse come le nostre, alle volte
Ma la quotidianità è toccare l'arte senza accorgersene
È comportarsi come le mosche alle mostre

Poster dei momenti condivisi
Lasciarsi, amarsi in leasing
Tanto, la vita poi ci fa tornare uniti
Nei momenti di fatica, di crisi
Quando non voglio una Mia Khalifa
Ma voglio la mia Khaleesi
Gli scrittori sono dei bugiardi, io in primis
Dunque, non seguire i passi di chiunque rimi

La sintassi usala come suggeritrice
Le cose che fanno male sono quelle preferite
Sei felice e basta, ma so com'è lo stress, mastica
Insegna a mettere una maschera come l'hostess
Fa noi rivali tipo a calcio, l'Italia con la Francia
E capirò in ritardo che li tagli con la frangia
Poi parole dette in faccia, di pancia
A me che da sempre resto paziente nel linguaggio e medito
Su un'altra nottataccia, che in questa storia matta
Mi renderà paziente, ma nel linguaggio medico

Il caffè nella moka ha un altro sapore
Da quando hai il liquore nella bocca
E un altro copione nella borsa
E un altro cognome nella porta
E un altro coglione
Ma con cui avere una figlia bionda
Una vita morta e una villa altrove



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