Saggio Breve

Il vuoto che hai riempito, colorato coi coriandoli
Ma piove cartapesta e li hai buttati calpestandoli
E se piove cosa resta di sti testi, quali resti
Poi nel vuoto cosa c'è

Ricordi da bambino disegnavi un sole giallo
E le casete con le facce, i baci in bagno all'intervallo
E sembra che tu ti sia svegliato in volo che
Non cadi ma se cadi sarà sempre colpa loro

E poi succede che l'intero mondo cade addosso
E l'ennesimo dottore ti dice tutto a posto
Ma non serve la ricetta, un altro Oki
Tu lo prenderai lo stesso

Non andare via, non andare via
Non andare via, non andare via

Ma queste scarpe nuove in fondo non ti fanno niente
Che le sporchi e le pulisci, il mondo sembra indifferente
Tu prova a non parlare per tre mesi, ora dimmi chi ti sente

È un altro testo triste, altrimenti non so scrivere
La penna ormai si muove, solo quando inizio a vivere
Le lettere si prendono per mano quando un po' smetto di ridere

Che forse siamo soli, o forse ci autoconvinciamo
Di essere soltanto soli, senza luci e non vediamo
Che nel buio i nostri occhi sono simili e neanche ce ne accorgiamo

Non andare via, non andare via
Non andare via, non andare via
Non andare via, non andare via
Non andare via, fammi andare via



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