Acque Torbide
Mi aspettava Marconi meditando nelle ortiche
Di là tra due capannoni ci scrutava un po' la notte
Partenza, via, in cerca di chi vuole fare a botte
Noi siamo in una culla di pensieri senza amiche
In zona acque torbide
La macchina è lanciata nel tramonto di balere
Menozzi guida e insegue il verso dei gufi reali
E l'avvocato mio è in posizione orizzontale
Oh trionfo regionale, inizia così la crociera
In zona acque torbide
E insomma quel bar che dovevamo ritrovare
Ci aspettava assonnato in un grumo di cartapesta
Marconi l'allungato ha già un cerchio alla testa
L'autista indossa guantini di pelle color bara
In zona acque torbide
Giunti al crocevia s'imbocca la strada sbagliata
Gracchiano cornacchie e si lamentano lamiere
E l'autoradio prende pure frequenze straniere
Talvolta il buio profuma di fritto o di grigliata
In zona acque torbide
Non ti scordar di me
Non ti scordar di me
Non ti scodar di me
Mi fanno naufragare su un vestigio d'Appennino
Le nostre ombre goffe ritagliate dai fari
Ecco il posto dove lasciar le nostre pene a riposare
Ce la caviamo un po' tutti a freccette e biliardino
Nel bar Occhio Torpido
Ci incanaliamo quindi in un susseguirsi di stanze
Che ambiva a riprodurre un girone degli Inferni
Un prete in borghese gioca a carte con gli infermi
Ficca il mio primo ep sotto sgabelli traballanti
Nel bar Occhio Torpido
Un cubista noiosetto ha basette asimmetriche
E una grassa poiana ghermisce cibo dal mio piatto
Sotto la sua gonna perdo una lente a contatto
Un critico critica le mie canzoni ermetiche
Nel bar Occhio Torpido
Non ti scordar di me
Non ti scordar di me
Non ti scordar di me
Nel sonno mi sedussero le sette zingarelle
E quando mi svegliai nel territorio delle lucciole
Capii senz'altro avevo fatto proprio un brutto sdrucciolo
L'autista e l'avvocato miei trincavano col Bardelli
Nel bar Occhio Torbido
E ancora il vento portava singhiozzi di fanfara
Di là tra due capannoni mi scrutava già il mattino
Decisi di darmi un poco alla macchia e infine
Sotto un tronco scovai il trattino che separa
L'Emilia e la Romagna
Di là tra due capannoni ci scrutava un po' la notte
Partenza, via, in cerca di chi vuole fare a botte
Noi siamo in una culla di pensieri senza amiche
In zona acque torbide
La macchina è lanciata nel tramonto di balere
Menozzi guida e insegue il verso dei gufi reali
E l'avvocato mio è in posizione orizzontale
Oh trionfo regionale, inizia così la crociera
In zona acque torbide
E insomma quel bar che dovevamo ritrovare
Ci aspettava assonnato in un grumo di cartapesta
Marconi l'allungato ha già un cerchio alla testa
L'autista indossa guantini di pelle color bara
In zona acque torbide
Giunti al crocevia s'imbocca la strada sbagliata
Gracchiano cornacchie e si lamentano lamiere
E l'autoradio prende pure frequenze straniere
Talvolta il buio profuma di fritto o di grigliata
In zona acque torbide
Non ti scordar di me
Non ti scordar di me
Non ti scodar di me
Mi fanno naufragare su un vestigio d'Appennino
Le nostre ombre goffe ritagliate dai fari
Ecco il posto dove lasciar le nostre pene a riposare
Ce la caviamo un po' tutti a freccette e biliardino
Nel bar Occhio Torpido
Ci incanaliamo quindi in un susseguirsi di stanze
Che ambiva a riprodurre un girone degli Inferni
Un prete in borghese gioca a carte con gli infermi
Ficca il mio primo ep sotto sgabelli traballanti
Nel bar Occhio Torpido
Un cubista noiosetto ha basette asimmetriche
E una grassa poiana ghermisce cibo dal mio piatto
Sotto la sua gonna perdo una lente a contatto
Un critico critica le mie canzoni ermetiche
Nel bar Occhio Torpido
Non ti scordar di me
Non ti scordar di me
Non ti scordar di me
Nel sonno mi sedussero le sette zingarelle
E quando mi svegliai nel territorio delle lucciole
Capii senz'altro avevo fatto proprio un brutto sdrucciolo
L'autista e l'avvocato miei trincavano col Bardelli
Nel bar Occhio Torbido
E ancora il vento portava singhiozzi di fanfara
Di là tra due capannoni mi scrutava già il mattino
Decisi di darmi un poco alla macchia e infine
Sotto un tronco scovai il trattino che separa
L'Emilia e la Romagna
Credits
Writer(s): Ugo Russo
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