A un Viaggiatore

È morto
In una bufera
Di neve e
Pensieri

Cercava una fine

Fine che doveva
Essere forse
Un grosso Stop
In cielo

Non aveva imparato
Che la terra è tonda

Non aveva imparato
Neanche quella parola

Tutto era piatto:
Il suolo che calpestava
Il cielo lassù
Lo spirito della gente

Tutto doveva
Avere una fine

Mentre si conquistava
La sua saggezza
Gli anni
Passavano lenti
Fra un passo e l'altro

Il cielo aveva sempre
La stessa faccia

La luna gli si avvicinava
A Parigi e
Il sole nella savana

La luna lo coccolava
Il sole lo picchiava

Aspettava la rugiada
Per diventare pianta
Abbracciava un tronco
Per diventare ramo;
Mangiava la neve
Per restare puro

Al polo Sud
Durante una bufera
Si è spogliato
Per diventare vento freddo

"Chissà se il vento
Conosce la fine del mondo!"

È morto
In una bufera
Di neve e
Pensieri

Dimmi quali orizzonti
Tu senza voltarti hai superato
Quali facce hai incontrato
Quali i terreni che hai calpestato

E dimmi cosa vuol dire
Ripararsi sotto la pioggia
Senza cercare un rifugio
Una taverna, una casa, una reggia

Quando la morte ti ha preso
Per un bel tratto lei ti ha seguito
Ha posato la sua falce
Ti ha posto poi uno strano quesito.

"Quale sarà la tua sorte
Adesso che il corpo non può più morire?
Viaggerai ancora, dimmelo!
O un'altra morte vorresti patire?"

"Non ti rispondo, ho fretta"
Hai detto lasciandola lì in eterno
Hai rirpreso a viaggiare
Hai ripreso a cercare l'inverno



Credits
Writer(s): Riccardo Santarelli
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