Favole
Tu che mi sembri lontana, sei l'isola che non c'è
Hai inciso l'anima che ora ha un viso ma simile a te
Da far perdere la testa, come una mela stregata
Fuori rossa dalla timidezza, ma che dentro è avvelenata
Esaurire coi miei pensieri, questi giorni sì che li hai resi neri
Vorrei in cielo salire e se lo chiedi, come un genio esaudire i tuoi desideri
Paranoie da tempo ne ho tante, ma non chiedo un rimedio costante
Tu sei il quadro più bello e amo l'arte, con te il letto è un tappeto volante
La fame di te già si sa che mi tormenterà come se non bastasse la sete
Tu che rendi tutto più dolce ma solo a metà come in Hänsel&Gretel
Le ansie, la fede, le false tragedie, il rancore che risale di botto
Come mi volesse già sfidare di colpo ma non ho mai sperato in un finale di troppo
Io che non so leggere ciò che fai, ciò che fai
Sarà colpa del mio reggere i nostri guai
Ma non posso smettere e tu lo sai, tu lo sai
Non mi potrò mica arrendere a tutti quei mai
Tu che guardi gli altri come se non avessi mai amato me
Ora che vorrei rubarti il cuore e scriverci sopra altre favole
Siamo fatti di
Pianti e emozioni che trovano sede negli attimi
Che riaffiorano quando allo stomaco questi s'annodano rendendo fragili
L'intonaco con le tue immagini, che provano a rompere gli argini
Le nostre gote vicine si sfiorano al punto da essere note che intonano i battiti
Tu la bella...
Io la bestia che vorrei sventrare
O sei principe...
O non hai modo di ritentare
Sei la sala prove in cui resterei a suonare
Il mio cuore è l'ala ovest dove non puoi entrare
Le volte in cui andavi di fretta non c'era nessuno che ti rincorreva
A mezzanotte hai perso la scarpetta inciampando sul filo che ci ricollega
Non c'è un lieto fine, provare a vederlo mi rende più miope
C'è solo una fine e prevede io che...
Io che non so leggere ciò che fai, ciò che fai
Sarà colpa del mio reggere i nostri guai
Ma non posso smettere e tu lo sai, tu lo sai
Non mi potrò mica arrendere a tutti quei mai
Tu che guardi gli altri come se non avessi mai amato me
Ora che vorrei rubarti il cuore e scriverci sopra altre favole
Hai inciso l'anima che ora ha un viso ma simile a te
Da far perdere la testa, come una mela stregata
Fuori rossa dalla timidezza, ma che dentro è avvelenata
Esaurire coi miei pensieri, questi giorni sì che li hai resi neri
Vorrei in cielo salire e se lo chiedi, come un genio esaudire i tuoi desideri
Paranoie da tempo ne ho tante, ma non chiedo un rimedio costante
Tu sei il quadro più bello e amo l'arte, con te il letto è un tappeto volante
La fame di te già si sa che mi tormenterà come se non bastasse la sete
Tu che rendi tutto più dolce ma solo a metà come in Hänsel&Gretel
Le ansie, la fede, le false tragedie, il rancore che risale di botto
Come mi volesse già sfidare di colpo ma non ho mai sperato in un finale di troppo
Io che non so leggere ciò che fai, ciò che fai
Sarà colpa del mio reggere i nostri guai
Ma non posso smettere e tu lo sai, tu lo sai
Non mi potrò mica arrendere a tutti quei mai
Tu che guardi gli altri come se non avessi mai amato me
Ora che vorrei rubarti il cuore e scriverci sopra altre favole
Siamo fatti di
Pianti e emozioni che trovano sede negli attimi
Che riaffiorano quando allo stomaco questi s'annodano rendendo fragili
L'intonaco con le tue immagini, che provano a rompere gli argini
Le nostre gote vicine si sfiorano al punto da essere note che intonano i battiti
Tu la bella...
Io la bestia che vorrei sventrare
O sei principe...
O non hai modo di ritentare
Sei la sala prove in cui resterei a suonare
Il mio cuore è l'ala ovest dove non puoi entrare
Le volte in cui andavi di fretta non c'era nessuno che ti rincorreva
A mezzanotte hai perso la scarpetta inciampando sul filo che ci ricollega
Non c'è un lieto fine, provare a vederlo mi rende più miope
C'è solo una fine e prevede io che...
Io che non so leggere ciò che fai, ciò che fai
Sarà colpa del mio reggere i nostri guai
Ma non posso smettere e tu lo sai, tu lo sai
Non mi potrò mica arrendere a tutti quei mai
Tu che guardi gli altri come se non avessi mai amato me
Ora che vorrei rubarti il cuore e scriverci sopra altre favole
Credits
Writer(s): Pietro Paolo Bruno
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