Ho sognato l'apocalisse

Tu sei il mio eterno Caos
Del mio inferno la fiamma più feroce

Seduta sulla riva di questo fiume di cemento
Intorno solo lucciole elettriche
Come un lieve avvertimento
Persa in un limbo di benessere e di sterile felicità
Ho riconosciuto i tuoi silenzi
Li ho sentiti dall'aldilà
Perciò prova a voltarti adesso
E vedrai solo statue di sale
Pronte a sciogliersi al suolo
Al primo temporale
Percorrerò ogni sentiero
Del tuo corpo luminoso
Per ogni pianura per ogni altura
Da una galassia ad un sole imploso

Ti afferrerò per i capelli
Trascinandoti in un vortice senza ossigeno né sicurezze
Noi mineremo l'ordine
Faremo brillare questa città
Renderemo fertile il suo inquinamento
Semineremo l'asfalto
Germoglierà il Sapere dal cemento
Perché lo sai che ci appartiene
Con le sue luci arancioni
E il suo alito da fumatrice
E l'ignobile difetto
Di essere la causa e di esser l'espressione
Di una guerra più grande e di un possibile finale
Dove Noi rideremo stanchi e smetteremo di contemplare
Qualsiasi compromesso qualsiasi resa spirituale
E fisseremo l'occhio di Shiva dritto, fino nel profondo
Senza un'ascesi celestiale o l'illusione di un nuovo mondo
Comprenderemo d'appartenere ad un nuovo paradigma
In cui si manifesti la materia come vibrazione musicale
E allora non ci sarà dolore
Non ci sarà più spavento
Ma solo il Disordine più armonioso ed un incredibile silenzio



Credits
Writer(s): Matteo Visconti
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