Cinque Anarchici

Stanotte di Settembre torneremo alla Baracca
Con la rabbia dei poveri, l'orgoglio dei perdenti
Marceremo coi piedi nella risacca
Beffando il vostro stato, spezzandone i silenzi
Stanotte di Settembre torneremo a Ferentino
Stavolta senza il fiato addosso di guardie ed agenti
Finché alle prime luci del mattino
Ritroveremo prove, fotocopie, documenti
Stanotte di Settembre scriveremo una canzone
Che scaldi dal'autunno che ora incombe, che ci abbracci
Grideremo forte in mezzo allo stradone
La storia e i cinque nomi degli Anarchici
E quando, nel domani che verrà, saremo a Roma
Andremo porta a porta per svegliare la città
Inchioderemo il fatto alla parola
Con il martello della verità

Stanotte di Settembre suona ancora nelle note
Del vento sullo Stretto come fosse nuova musica
Stanotte la mia penna sopra il foglio vi dà voce
Non è la loro legge ma la storia che ci giudica
Stanotte di Settembre verso il vino nei bicchieri
Parlando di ricordi e libertà coi nostri vecchi
Stanotte quel Settembre del Settanta sembra ieri
Negli occhi dei compagni mi rivedo, sono specchi
Stanotte di Settembre non avremo più paura
Nell'aria scura che si scioglierà nel temporale
Spazzando via fascisti e mafia e gli amici in questura
Coi sassi che lanciammo ieri costruiremo strade
Domani tutta Reggio sarà bella come il Corso
O forse sarà uguale però senza questi infami
Intanto io bestemmio in mezzo ai denti e bevo un sorso
Vorrei scrivere "bella" senza aggiungere "domani"



Credits
Writer(s): Francesco Carlo
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