Sfogo, pt.2

Mi chiedo se finitezza finisca
o sia infinita.
Colgo ugualmente un po' di essenza
che era prima assopita.
Vita dissipata non ha sapore,
dissapita...
Affinché il sapere ti sappia
non basta sapidità.
Base scorre come lei
quando si struscia di sopra.
Voglio gioco sia che scopo
sia che ci rappo di sopra.
Voglio scottarmi le mani,
ma senza agire d'impulso,
Bensì essendo consapevole
che rischio per gusto.
Poi mi disgusto; voglio un busto:
Tradimenti che gravano...
É giusto che sia ingiusto:
Parlamenti che cadono...
Nutro quel poco di fiducia
anche se sta vacillando
Al contrario di chi non guarda
negli occhi chi gli sta parlando.
Mento se dico che lei mi manca.
Vedo chi si accoltella e si abbraccia.
Penso che se giocassi a bleffare
con sto mondo fraudolento
Mi darebbe merda come
un quindicenne che spaccia.
La mia scrittura é un misto
di colori caldi: ocra.
Fosse un sapore acre
ripulirebbe la bocca.
Perché ho assaporato
tanta amarezza che ora
un amaro del capo
sà quasi di coca cola.
Ora sono un po' più forte:
Jacques Senaux Black.
Un'iniezione d'assenzio,
ma fatta dentro un babbà.
Promozione dal Benfica all'Atletico:
Jan Oblak.
Quindi non mi ucciderà una donna:
Jean Paul Marat.
Che cosa c'ho?
Ancora non lo so,
Però quando scrivo son felice,
quantomeno per un po'.
E perciò, anche se non ho
vestiti di Liu Jo,
Posso sentirmi soddisfatto
perché il mio bene ce l'ho.
Rapirò il mio io al destino,
ma a tempo debito.
Guiderò il me di adesso
verso un pensare etico.
Rapperò fino a quando
i demoni lo consentono
Perché 'sti qua rispetto a me
hanno solo più ego.
Non é un caso che la natura
si rifletta in stile,
Ma senza un'anima diventa
il tuo nemico più ostile.
Puoi entrare in ogni dove,
ma non sempre ne puoi uscire.
Chissà se finitezza sia infinita
o abbia una fine...

*Instrumental*



Credits
Writer(s): Luigi Maria Carvelli, Vincentiu Emanuel Tanasa
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