The Prestige

Ma ancora non applaudite
Perché far sparire qualcosa non è sufficiente
Bisogna anche farla riapparire
Ecco perché ogni numero di magia ha un terzo atto
La parte più ardua
La parte che chiamiamo
Il prestigio

La mia mente comprende solo ciò che vede
Solo ciò che vede
Per questo non ho un Dio, per questo non ho fede
Perciò non ho fede
Così pieno di rabbia che spacca lo stomaco
Spacca lo stomaco
Come un pugno tra costole e esofago
E' il costo che ha l'odio e il resto sta nel vomito
E' un processo di autodistruzione perenne
Distruzione perenne
Nella vita chi è zero sta a zero se è moltiplicato per N
Moltiplicato per N
E' una sfida a se stessi, non credi?
Se pensi che scherzi non devi
Non vedi
Coi versi complessi che scrivo descrivo
Frazioni di singoli interi
E' per questo che temi
Una verità avara com'era Ebenezer
Come lo era Ebenezer
Una lacrima amara per chi si divise
Versata da chi si divise
Rosso sangue rappreso sopra le divise
Sopra quelle divise
Di chi è perso, che per soldi uccise
E ora vive un inferno per ciò che commise
Situazioni che pesano come un macigno
Come un macigno
Steso il velo più nero se danzo alla morte dell'ultimo cigno
Dell'ultimo cigno
Come un lento tormento in gelido inverno
Coi piedi al cemento e gli occhi al firmamento
Fra eventi confusi, vissuti all'indietro
Dispersi nel vento e nel tempo

In ogni istante può essere nascosta la soluzione
Perché a questo mondo non accade mai niente per niente
A volte
Basta solo prestare un po' di attenzione
E volerlo veramente
Quindi avvicinati
E osserva attentamente

Scrivo i miei piani
Così che possa ricordarli anche in un altro domani
Se a volte storie di memorie sono come tsunami
Tienile strette, come strette le persone che ami
Lo so, a volte mi chiedon come sto e non lo so
Ma alla fine c'è che in fine io non mollo neanche un po'
Sarà il peso della vita o che ne so e dove andrò
E un mistero che forse risolverò. Si però
Non adesso
Infatti adesso esco
E conto su me stesso
Nessun compromesso
Sarò anche diverso, forse
Lo confesso e in oltre
Lo uso da pretesto molte volte
C'è chi è maledetto, chi lo ha maledetto
E poi ci son io che l'ho fatta alla sorte
Già, però a dispetto di ogni mio difetto
Se sto pezzo resta ho sconfitto la morte
Perché so già come farlo non posso mica evitarlo
Se mi entra in testa ci resta poi me la infesta come un tarlo
Ha il controllo sul cervello e io non so comandarlo
Se sto in balia degli eventi è perché non so come andranno
Sogno progetti e me li appunto sopra un vetro che appanno
Ma la realtà è che svaniranno al primo colpo di panno
Anche se m'affanno comunque non capiranno, ti diranno
Che hai già perso in partenza se sfidi un tiranno
Sarò l'acqua fredda in faccia che li sveglia
Perché piaccia o non piaccia, chi ti minaccia sorveglia
Controlla ogni tua mossa, leverò la sedia e vi darò la scossa
Finché state in piedi come a una cazzo di veglia
Siamo esseri così incompiuti
Nascosti in moderne macchine di Turing
Affamati come lupi, in tempi così cupi
Che non mi sorprende che nessuno ci aiuti

In ogni istante può essere nascosta la soluzione
Perché a questo mondo non accade mai niente per niente
A volte
Basta solo prestare un po' di attenzione
E volerlo veramente

Ecco perché ogni numero di magia ha un terzo atto
La parte più ardua
La parte che chiamiamo
Il prestigio
Abracadabra



Credits
Writer(s): Alberto Manzoni
Lyrics powered by www.musixmatch.com

Link