Cara vita
Mi sono fatto un idea strana sulla vita non è poi cosi
infinita voi statemi a sentire perché la vita non può capire
Mi si è coagulato il respiro mentre dormivo come un
ghiro in questo letto che è ormai come un fosso profondo
e no non è il mio sonno profondo ma forse
è il mio incoscio che si è perso nel mondo
Ho portato in giro con un filo il mio arcobaleno
colorato mentre gli altri giocavano col nero del peccato
e mi sono ritrovato crocifisso dal giudizio delle persone
ma no non è universale è solo come un mare senza sale
In giro per strada cappelli di moda
ma il mio animo non era per niente in voga
con me che indossavo una corona di spine
per aver subito troppe rapine per
aver urlato al mondo che non ero affine
Allora non lo so più che devo fare
la mia ansia è mescolata con il vento glaciale
e magari ho anche perso qualche sentimento nel traffico stradale
se il mio cuore è ancora li mi domando
quanto soffrirà con quel perenne inverno
o forse già la vita lo ha trasformato in un classico inferno?
Ho sentito il vento pregare ma lo faceva a bassa voce
perché non voleva disturbare la mia rabbia che correva veloce
e no non era una maratona era solo una cazzo di vita che rintrona
e che non trovava via di uscita dal mio corpo ormai troppo in salita
Mi sono svegliato e vedevo tutto appannato
era la vita che forse mi aveva accecato
sentivo qualcosa battere e non erano i miei denti per il freddo
ma era il mio cuore che era contento
Ho ricomposto ogni frammento ormai chiuso in un cassetto
ho comprato dei tappi per il mio orecchio
ho mischiato il dolore e il tempo
per creare il cemento
ho forgiato una spada da ogni cosa ritrovata
ho combattuto i giudizi e creato un armatura
da cui non si vede nessuna fessura
Allora non so più che devo fare
la mia ansia è mescolata con il vento glaciale
e magari ho anche perso qualche sentimento nel traffico stradale
se il mio cuore è ancora li mi domando
quanto soffrirà con quel perenne inverno
Alla fine vita si sei strana
e non ti vorrei mai come compaesana
ma magari ti appoggio li come un quadro
di cui non hai ben capito il nome
infinita voi statemi a sentire perché la vita non può capire
Mi si è coagulato il respiro mentre dormivo come un
ghiro in questo letto che è ormai come un fosso profondo
e no non è il mio sonno profondo ma forse
è il mio incoscio che si è perso nel mondo
Ho portato in giro con un filo il mio arcobaleno
colorato mentre gli altri giocavano col nero del peccato
e mi sono ritrovato crocifisso dal giudizio delle persone
ma no non è universale è solo come un mare senza sale
In giro per strada cappelli di moda
ma il mio animo non era per niente in voga
con me che indossavo una corona di spine
per aver subito troppe rapine per
aver urlato al mondo che non ero affine
Allora non lo so più che devo fare
la mia ansia è mescolata con il vento glaciale
e magari ho anche perso qualche sentimento nel traffico stradale
se il mio cuore è ancora li mi domando
quanto soffrirà con quel perenne inverno
o forse già la vita lo ha trasformato in un classico inferno?
Ho sentito il vento pregare ma lo faceva a bassa voce
perché non voleva disturbare la mia rabbia che correva veloce
e no non era una maratona era solo una cazzo di vita che rintrona
e che non trovava via di uscita dal mio corpo ormai troppo in salita
Mi sono svegliato e vedevo tutto appannato
era la vita che forse mi aveva accecato
sentivo qualcosa battere e non erano i miei denti per il freddo
ma era il mio cuore che era contento
Ho ricomposto ogni frammento ormai chiuso in un cassetto
ho comprato dei tappi per il mio orecchio
ho mischiato il dolore e il tempo
per creare il cemento
ho forgiato una spada da ogni cosa ritrovata
ho combattuto i giudizi e creato un armatura
da cui non si vede nessuna fessura
Allora non so più che devo fare
la mia ansia è mescolata con il vento glaciale
e magari ho anche perso qualche sentimento nel traffico stradale
se il mio cuore è ancora li mi domando
quanto soffrirà con quel perenne inverno
Alla fine vita si sei strana
e non ti vorrei mai come compaesana
ma magari ti appoggio li come un quadro
di cui non hai ben capito il nome
Credits
Writer(s): Lorenzo Pasqua
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