Calcolando l'infinito
Non parlarmi di potere o mi si rivolta lo stomaco
Anzi parlamene poiché la mia rivolta
È anche affrontare ciò che oggi è scomodo
Voltarmi e rivoltarmi nella merda e nel sangue
Complementare al Leviatano
È coi suoi scarti che io creo un gigante
Una forma del potere
E' anche il controllo della creazione ovvero marketing
Controllo di arte e comunicazione
Ma il controllo non è solo diritto d'autore
Ma anche l'omologazione
E il depotenziamento di ogni potenziale autore
La comunità virtuale le fa entrambe
Ne risultano chiacchiere e paure di complotti
Se hai paura sii grande
Esci dalle cosce di angoscia e paranoia
Quando i sentimenti sono prevedibili ogni potere li ingoia
Il dualismo tra amante latino ed amante del latino
Si sbriciola se analizzato da vicino
La questione in ogni caso è creare l'arma più buona
E il concetto di bene sta nella forza di farlo
E se farlo funziona; troppi sentono come un peso ogni differenza
Ci si affida ad una scienza scritta
Senza i come scema o scettro che dà autorevolezza
Ma come la sua pronuncia solo in apparenza
La vera scienza sminuzza se stessa
E supera il suo nome assieme alla definizione
Che troppo spesso è perversa
Voglio di più, soglie varcate da voglie marcate da doglie
In che senso volere poco oggi è una virtù?
Voglio di più, anzi ogni slogan voglio superarlo
Perché sono un uomo
E se mi guardo sono gli occhi di Medusa a farlo
Il definito arretra e rende pietra
Nelle crisi un crampo assassino, nella forza un trampolino
Stai un pochino chino su un concetto
La filosofia è l'astrazione che incontriamo
Necessariamente nel definire il concreto
Ma l'importante è esagerare
Come mi ha detto un vecchio ometto
Mi chiedo cos'è il cielo, il mio vero limite è il tetto
Ed il caso machiavellico, la morte
Aubrey de Grey col suo progetto può evitarne molte
Ma non la mortalità e magari incrementerà negli altri
Quella paura della morte che egli non ha
Sfidando la sua grande autorità da in parte proposte vane
La natura è una riserva inesauribile
Almeno in quanto a morti e paure umane
Ancora non si sa se la scienza può dare immortalità
Di sicuro la scienza stessa sembra immortale come la curiosità
Il paradiso d'oggi è lo showbiz
Ma ha solo pochi elementi della società
Così gli altri cercan nella carne e nei geni l'eternità
Chi invece sprofonda nell'altro poi ne esce rinato
Una versione più modesta dell'estasi
Ma più complessa dell'enfasi morale
Dell'immedesimazione altruistica, ricostruire, non capire
Il turista che si fa cittadino della meta turistica
Il nomade annulla questa distinzione
Riuscendo molto spesso a farsi odiare
Dalle persone di ogni fazione, ogni testo è nomade
Abbandona autore-padre e patria
A volte muore altre può riterritorializzarsi in un'altra
Io non vedo più cose, vedo linee guida e di fuga dal contesto
Contesto chi l'infinito vuole calcolarlo e dubitando di un'idea
Incontro Zenone di Elea
Per giungere alla metà di un percorso
Devo prima giungere alla metà della sua metà e così via all'infinito
"non ho capito, le passo mio marito"
La somma di frazioni esponenziali converge
La metà più la metà della metà sta per creare un'unità
In ogni passo un uomo vince l'infinito
Solo dopo venticinque secoli di umanità qualcuno l'ha capito
Anzi parlamene poiché la mia rivolta
È anche affrontare ciò che oggi è scomodo
Voltarmi e rivoltarmi nella merda e nel sangue
Complementare al Leviatano
È coi suoi scarti che io creo un gigante
Una forma del potere
E' anche il controllo della creazione ovvero marketing
Controllo di arte e comunicazione
Ma il controllo non è solo diritto d'autore
Ma anche l'omologazione
E il depotenziamento di ogni potenziale autore
La comunità virtuale le fa entrambe
Ne risultano chiacchiere e paure di complotti
Se hai paura sii grande
Esci dalle cosce di angoscia e paranoia
Quando i sentimenti sono prevedibili ogni potere li ingoia
Il dualismo tra amante latino ed amante del latino
Si sbriciola se analizzato da vicino
La questione in ogni caso è creare l'arma più buona
E il concetto di bene sta nella forza di farlo
E se farlo funziona; troppi sentono come un peso ogni differenza
Ci si affida ad una scienza scritta
Senza i come scema o scettro che dà autorevolezza
Ma come la sua pronuncia solo in apparenza
La vera scienza sminuzza se stessa
E supera il suo nome assieme alla definizione
Che troppo spesso è perversa
Voglio di più, soglie varcate da voglie marcate da doglie
In che senso volere poco oggi è una virtù?
Voglio di più, anzi ogni slogan voglio superarlo
Perché sono un uomo
E se mi guardo sono gli occhi di Medusa a farlo
Il definito arretra e rende pietra
Nelle crisi un crampo assassino, nella forza un trampolino
Stai un pochino chino su un concetto
La filosofia è l'astrazione che incontriamo
Necessariamente nel definire il concreto
Ma l'importante è esagerare
Come mi ha detto un vecchio ometto
Mi chiedo cos'è il cielo, il mio vero limite è il tetto
Ed il caso machiavellico, la morte
Aubrey de Grey col suo progetto può evitarne molte
Ma non la mortalità e magari incrementerà negli altri
Quella paura della morte che egli non ha
Sfidando la sua grande autorità da in parte proposte vane
La natura è una riserva inesauribile
Almeno in quanto a morti e paure umane
Ancora non si sa se la scienza può dare immortalità
Di sicuro la scienza stessa sembra immortale come la curiosità
Il paradiso d'oggi è lo showbiz
Ma ha solo pochi elementi della società
Così gli altri cercan nella carne e nei geni l'eternità
Chi invece sprofonda nell'altro poi ne esce rinato
Una versione più modesta dell'estasi
Ma più complessa dell'enfasi morale
Dell'immedesimazione altruistica, ricostruire, non capire
Il turista che si fa cittadino della meta turistica
Il nomade annulla questa distinzione
Riuscendo molto spesso a farsi odiare
Dalle persone di ogni fazione, ogni testo è nomade
Abbandona autore-padre e patria
A volte muore altre può riterritorializzarsi in un'altra
Io non vedo più cose, vedo linee guida e di fuga dal contesto
Contesto chi l'infinito vuole calcolarlo e dubitando di un'idea
Incontro Zenone di Elea
Per giungere alla metà di un percorso
Devo prima giungere alla metà della sua metà e così via all'infinito
"non ho capito, le passo mio marito"
La somma di frazioni esponenziali converge
La metà più la metà della metà sta per creare un'unità
In ogni passo un uomo vince l'infinito
Solo dopo venticinque secoli di umanità qualcuno l'ha capito
Credits
Writer(s): Stefano Mularoni
Lyrics powered by www.musixmatch.com
Link
© 2024 All rights reserved. Rockol.com S.r.l. Website image policy
Rockol
- Rockol only uses images and photos made available for promotional purposes (“for press use”) by record companies, artist managements and p.r. agencies.
- Said images are used to exert a right to report and a finality of the criticism, in a degraded mode compliant to copyright laws, and exclusively inclosed in our own informative content.
- Only non-exclusive images addressed to newspaper use and, in general, copyright-free are accepted.
- Live photos are published when licensed by photographers whose copyright is quoted.
- Rockol is available to pay the right holder a fair fee should a published image’s author be unknown at the time of publishing.
Feedback
Please immediately report the presence of images possibly not compliant with the above cases so as to quickly verify an improper use: where confirmed, we would immediately proceed to their removal.