Redon

Porto i nervi a fior di pelle
Sento scorrer il sangue nero nelle vene che ribolle
Troppe stelle spente in questa notte continua di cui mi nutro, come Edipo
Ho capito
Che riversare sul foglio quello che sbraito sembra essere l'unico principio
Di liberazione, la mente viaggia, guardo in alto senza mai voltarmi
Scavo negli abissi, Malacosteus, indietreggio per elevarmi
Rilascio note sul beat
Particelle mi sfiorano per abbandonarmi nel mio trip
E' così
Complicato e dimostrato che un peso dato é ricambiato
Con una piuma di gipeto, alla fine è sempre per me sbilanciato
Levo per raggiungere come Michelangelo,
Mi indebito per essere ripagata il doppio al reddenda ratio
Sale il gelo
Stringo i denti e avanzo
Con un'armata di serpenti chiamami Medusa, volo alto sulla mongolfiera di Redon
Il mio pane quotidiano è la mia knowledge contro i vostri non lo so

Non indietreggio neanche un passo
Spesso mi chiedo cosa posso fare cosa passo, in collasso
Conto le sillabe racchiuse in un suono, lo so, penso a risalire
Gioco il mio asso, scopro le carte faccio fuoco, mi tartasso
Spero di vedere la luce in questo gioco falso e di svelarlo
Non indietreggio neanche un passo
Spesso mi chiedo cosa posso fare cosa passo, in collasso
Conto le sillabe racchiuse in un suono, lo so, penso a risalire
Gioco il mio asso, scopro le carte faccio fuoco, mi tartasso
Spero di vedere la luce in questo gioco falso e di svelarlo

Rilascio, slego un filo e mi ci destreggio
Ricollego come un funambolo inizio e fine
Mi lancio sempre avanti, aiutano le rime
Mi specchio, vedo il mio riflesso
Mi dice non guardare a terra anche se parti dall'abisso
Sento la pioggia fuori che batte il tempo
Rifletto e capisco che un contrattempo
è solo il destino che mi sprona a fare meglio

Non indietreggio neanche un passo
Spesso mi chiedo cosa posso fare cosa passo, in collasso
Conto le sillabe racchiuse in un suono, lo so, penso a risalire
Gioco il mio asso, scopro le carte faccio fuoco, mi tartasso
Spero di vedere la luce in questo gioco falso e di svelarlo
Non indietreggio neanche un passo
Spesso mi chiedo cosa posso fare cosa passo, in collasso
Conto le sillabe racchiuse in un suono, lo so, penso a risalire
Gioco il mio asso, scopro le carte faccio fuoco, mi tartasso
Spero di vedere la luce in questo gioco falso e di svelarlo



Credits
Writer(s): Elena Visentin
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