Tutta la rabbia

Luce gialla
Non so come
Mi rilassa
Sembra sabbia
Secca e fredda
Sotto i piedi
Notte bianca
Fuori passa un'ambulanza
Le sirene
La distanza
La paura
Tutto passa
Si dissolve piano in nebbia
Che in fondo è acqua
Scende dal cielo
Piove giù calma
Con poca forza e mi resta solo

Tutta la rabbia sono qui per vomitartela in faccia
Urlo parole d'impulso e di fretta
Fatti trovare senza resistenza
Quello che porto per ora mi basta
Come se fossi in un mare in tempesta
E volessi farti sentire una barca
Dimmi quanto ti sembra fredda l'acqua
Ma senza fare nessuna domanda
Giù perché l'odio che c'è non galleggia

E se non vi basta vedere il male in un'anima fredda
Correre forte su una strada stretta
Stringere i pugni e volare per terra
Il cielo nero di colpo si spacca
Come se non fossimo sulla terra
Vorrei che iniziasse a piovere sabbia
Dimmi quanto ti sembra calda l'aria
Ma senza dar nessun'altra risposta
Tutto è in balia di questa irrequietezza

Tutta la rabbia che porto nel corpo
È il prodotto di spine e di lame
Dolore archiviato in memoria locale
La dimostrazione che non sono morto
È un pugnale che trafigge il cuore
Che cancella tutte le parole
Rimaste sospese e poi dimenticate
Tutta la rabbia che mi porto dentro
È normale che mi faccia male
Che resti quiescente alla luce del sole
Ma poi venga fuori quando c'è silenzio
Ammazzatemi prima del tempo
Prima che possa fare un disastro
Farmi ricordare ancora per pazzo

Così distratta la mia inquietudine verte perplessa
Su una disfatta completa e complessa
Sul suono freddo dell'indifferenza
Brucia l'ossigeno e riempie la stanza
Di una nociva ammissione di colpa
Priva di limiti affinché si espanda
Fuori dai muri della mia coscienza
A prendere a schiaffi tutto ciò che incontra
A chiudere la mia ragione nell'ombra

Ma se non le basta
Fa impercettibile tutta un'orchestra
Di una razionalità ormai dismessa
Ribalta il tavolo e cade la colpa
Quando la gente va intenta a raccoglierla
Sferra il colpo più duro che straccia
Qualsiasi rimanenza di certezza
Chiude la mente la rende di plastica
Inerme a ogni stimolazione esterna
Sa di aver perso e si ritira in gabbia

Tutta la rabbia che porto nel corpo
È il prodotto di spine e di lame
Dolore archiviato in memoria locale
La dimostrazione che non sono morto
È un pugnale che trafigge il cuore
Che cancella tutte le parole
Rimaste sospese e poi dimenticate
Tutta la rabbia che mi porto dentro
È normale che mi faccia male
Che resti quiescente alla luce del sole
Ma poi venga fuori quando c'è silenzio
Ammazzatemi prima del tempo
Prima che possa fare un disastro
Farmi ricordare ancora per pazzo



Credits
Writer(s): Claudio Sirigu
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