San Leonardo Incantesimo di Liberazione - Live Sciacca 2021 for "Ritrovarsi"
Ogni uomo e ogni donna nasce con già alle mani
Ciascuna catena che potrebbe ad avere
Come lame che tagliano i polsi col loro peso feroce
Per alcuni la vita stessa diventa soltanto
Un costante procedere al buio
Con quelle lame nel pugno
Finché dalla fonte arrivi alla foce
E nel buio
Anche due lame diventano croce
E la croce urla
E la croce brucia tra radio e ulna
La croce muta il tuo corpo cenere
E le grida di una vita vissuta insulsa
Non si esauriscono neanche nell'urna
Nell'ultimo incedere
Al pianto di Cerere
Eppure
Basta tracciare due bracci a una croce
Per farne una bussola
Per scegliere
La tua vita non merita tenebra alcuna
Che non sia necessaria
A farne una camera oscura
In cui sviluppare i tuoi sogni
E splendere
E non riuscirai forse ad essere libero dal passato che turba
Dal lavoro sfrutta
Però lo puoi essere
Dal futuro che accusa
Puoi essere libero dall'autopercepirti,
Dal colpevolizzarti
In base a limiti e giudizi
Inventati da altri
Tu, sei una meraviglia
Sei una galassia di impulsi e processi biochimici e vasi e ventricoli
E ospiti meccanismi e organismi
Così complessi!
Dalle pieghe di ciò che pensi
Riesci a erigere mondi. Tu racchiudi universi
E potrai anche non essere libero mai dal denaro, dai soldi
Ma esserlo dai circuiti di wandering
Dai mostri notturni che porti
Libero dalla routine che ti ammazza i secondi rendendoli incubi
Libero da questo malessere
Libero da ciò che forse sarebbe stato
Libero dal supplizio di un capo immolato all'altare
Di ciò che "deve ancora essere"
Perché niente DEVE essere
E tu non sei il tuo lavoro
Tu non sei ciò che lega il tuo corpo e il tuo tempo
Ad un pezzo di terra o un suolo
Tu non sei ciò che ti è stato tolto
Non sei ciò che ti tiene sveglio
Ma morto
Ogni notte
Sei il sole le stelle e le volte
Di pece e di fiaccole che ti brillano in testa
Le campane
Che ancora senti suonare nel sonno
Eppure ogni singolo anello che ti hanno donato
Ha concorso alla creazione di un mostro
Di un'idra di metallo e obblighi che ti legano il polso
Ma queste teste di catene e ordini
Che ti stringono trachea ed esofago
E intimano il vomito
E tolgono il fiato divino che hai in corpo
E suonano a morto
E affogano luce
Sono la morte del sole, sì
Ma quando tutto riluce
Al ventuno di giugno
Non sono eterne, sono un eterno ritorno
Il sole che muore risorge più fulgido
Sancte Leonarde, qui vincula solvis
Depelle Vulcanum
Qui vincola cudit
Sancte Leonarde
Qui vincula solvis
Depelle Vulcanum
Qui vincola cudit
Santo Leonardo che rompi catene, dannato vulcano che le forgi
Santissima Andromeda che prima le porti in espiazione di altrui torti
Dannato è tutto
Ciò che ingiustamente ingabbia
Dannata la chiave
La vipera
La coppa
E la spada che taglia
Dannato anche il santo
Se si finge sanctorum santa
Se ruba sale acqua
Pane e rabbia
Se lascia giogo biada
Se falcia scopo e anima
Se lascia vuoto in pancia
E se questo suono incanta
Tu sarai fuoco e fiamma
I vincoli che porti ai polsi diventano paglia
Guardali disparire
Se torneranno mai a darti battaglia ricorda che l'aria
Di cui trabocchi
É solo fiamma
In divenire
E che tu sarai sempre
Liberə
Di incendiarla
E rifiorire
Sancte Leonarde qui vincula solvis
Sia Santa la forza in chi parla
E ancora più Santa la forza di chi sta a sentire
Ciascuna catena che potrebbe ad avere
Come lame che tagliano i polsi col loro peso feroce
Per alcuni la vita stessa diventa soltanto
Un costante procedere al buio
Con quelle lame nel pugno
Finché dalla fonte arrivi alla foce
E nel buio
Anche due lame diventano croce
E la croce urla
E la croce brucia tra radio e ulna
La croce muta il tuo corpo cenere
E le grida di una vita vissuta insulsa
Non si esauriscono neanche nell'urna
Nell'ultimo incedere
Al pianto di Cerere
Eppure
Basta tracciare due bracci a una croce
Per farne una bussola
Per scegliere
La tua vita non merita tenebra alcuna
Che non sia necessaria
A farne una camera oscura
In cui sviluppare i tuoi sogni
E splendere
E non riuscirai forse ad essere libero dal passato che turba
Dal lavoro sfrutta
Però lo puoi essere
Dal futuro che accusa
Puoi essere libero dall'autopercepirti,
Dal colpevolizzarti
In base a limiti e giudizi
Inventati da altri
Tu, sei una meraviglia
Sei una galassia di impulsi e processi biochimici e vasi e ventricoli
E ospiti meccanismi e organismi
Così complessi!
Dalle pieghe di ciò che pensi
Riesci a erigere mondi. Tu racchiudi universi
E potrai anche non essere libero mai dal denaro, dai soldi
Ma esserlo dai circuiti di wandering
Dai mostri notturni che porti
Libero dalla routine che ti ammazza i secondi rendendoli incubi
Libero da questo malessere
Libero da ciò che forse sarebbe stato
Libero dal supplizio di un capo immolato all'altare
Di ciò che "deve ancora essere"
Perché niente DEVE essere
E tu non sei il tuo lavoro
Tu non sei ciò che lega il tuo corpo e il tuo tempo
Ad un pezzo di terra o un suolo
Tu non sei ciò che ti è stato tolto
Non sei ciò che ti tiene sveglio
Ma morto
Ogni notte
Sei il sole le stelle e le volte
Di pece e di fiaccole che ti brillano in testa
Le campane
Che ancora senti suonare nel sonno
Eppure ogni singolo anello che ti hanno donato
Ha concorso alla creazione di un mostro
Di un'idra di metallo e obblighi che ti legano il polso
Ma queste teste di catene e ordini
Che ti stringono trachea ed esofago
E intimano il vomito
E tolgono il fiato divino che hai in corpo
E suonano a morto
E affogano luce
Sono la morte del sole, sì
Ma quando tutto riluce
Al ventuno di giugno
Non sono eterne, sono un eterno ritorno
Il sole che muore risorge più fulgido
Sancte Leonarde, qui vincula solvis
Depelle Vulcanum
Qui vincola cudit
Sancte Leonarde
Qui vincula solvis
Depelle Vulcanum
Qui vincola cudit
Santo Leonardo che rompi catene, dannato vulcano che le forgi
Santissima Andromeda che prima le porti in espiazione di altrui torti
Dannato è tutto
Ciò che ingiustamente ingabbia
Dannata la chiave
La vipera
La coppa
E la spada che taglia
Dannato anche il santo
Se si finge sanctorum santa
Se ruba sale acqua
Pane e rabbia
Se lascia giogo biada
Se falcia scopo e anima
Se lascia vuoto in pancia
E se questo suono incanta
Tu sarai fuoco e fiamma
I vincoli che porti ai polsi diventano paglia
Guardali disparire
Se torneranno mai a darti battaglia ricorda che l'aria
Di cui trabocchi
É solo fiamma
In divenire
E che tu sarai sempre
Liberə
Di incendiarla
E rifiorire
Sancte Leonarde qui vincula solvis
Sia Santa la forza in chi parla
E ancora più Santa la forza di chi sta a sentire
Credits
Writer(s): Giuliano De Santis
Lyrics powered by www.musixmatch.com
Link
© 2024 All rights reserved. Rockol.com S.r.l. Website image policy
Rockol
- Rockol only uses images and photos made available for promotional purposes (“for press use”) by record companies, artist managements and p.r. agencies.
- Said images are used to exert a right to report and a finality of the criticism, in a degraded mode compliant to copyright laws, and exclusively inclosed in our own informative content.
- Only non-exclusive images addressed to newspaper use and, in general, copyright-free are accepted.
- Live photos are published when licensed by photographers whose copyright is quoted.
- Rockol is available to pay the right holder a fair fee should a published image’s author be unknown at the time of publishing.
Feedback
Please immediately report the presence of images possibly not compliant with the above cases so as to quickly verify an improper use: where confirmed, we would immediately proceed to their removal.