Millenovecentottantaquattro
Steso, sdraiato
Su un sedile grigio di velluto
Che smuove di tabacco
Quando prende un buco
Dal vetro freddo
Di una macchina nel traffico
Leggo le insegne
Tra le gocce che si accendono
E tutto questo scomparirà
Di questa fiamma resta solo in ricordo
Io mi preparo all'inverno
Io perso dentro il cervello
E intanto corro perché viene da farlo
In un cortile che diventa stretto
In anni travestiti da marajà
E gente che muore da dentro
Milano sembra di vedere New York
Nei palazzi con le luci bianche
E nei portoni di chi esce la sera
A cercare nuove sigarette
L'odore di un'estate
Calda e gonfia di catrame
Sul lato di un palazzo il rosso di un mattone
Mi immagino nascosto
Dentro un buco nell'intonaco
Per ripararmi dalle bombe che si scagliano
E anche stavolta scomparirà
Come il vissuto che si perde nel tempo
Io mi preparo all'inverno
Io perso nel mio cervello
E intanto corro perché viene da farlo
In un cortile che diventa sempre più stretto
Anche stanotte un uomo si fermerà
Per non correre più controvento
Milano sembra di vedere New York
Nei palazzi con le luci bianche
E le finestre di chi torna la sera
A cercare morbide carezze
Su un sedile grigio di velluto
Che smuove di tabacco
Quando prende un buco
Dal vetro freddo
Di una macchina nel traffico
Leggo le insegne
Tra le gocce che si accendono
E tutto questo scomparirà
Di questa fiamma resta solo in ricordo
Io mi preparo all'inverno
Io perso dentro il cervello
E intanto corro perché viene da farlo
In un cortile che diventa stretto
In anni travestiti da marajà
E gente che muore da dentro
Milano sembra di vedere New York
Nei palazzi con le luci bianche
E nei portoni di chi esce la sera
A cercare nuove sigarette
L'odore di un'estate
Calda e gonfia di catrame
Sul lato di un palazzo il rosso di un mattone
Mi immagino nascosto
Dentro un buco nell'intonaco
Per ripararmi dalle bombe che si scagliano
E anche stavolta scomparirà
Come il vissuto che si perde nel tempo
Io mi preparo all'inverno
Io perso nel mio cervello
E intanto corro perché viene da farlo
In un cortile che diventa sempre più stretto
Anche stanotte un uomo si fermerà
Per non correre più controvento
Milano sembra di vedere New York
Nei palazzi con le luci bianche
E le finestre di chi torna la sera
A cercare morbide carezze
Credits
Writer(s): Vincenzo Messina
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