Bonsai

Ero sull'orlo del precipizio
Era lì che si decideva la mia fine
O un nuovo inizio
Ricordo che c'erano due banchi
Uno era pieno di scartoffie, polvere, casino in generale
C'era anche una lettera chiusa
Con scritto "per il teatro"
L'altro banco, invece, era spoglio
C'era solo un foglio bianco con una penna
E una busta delle lettere vuota
Ero indeciso, non sapevo dove sedermi
Poi, poi ho preso la mia decisione
Ero sicuro di me stesso
E infatti, mi sono seduto
Ed ho iniziato a scrivere
E mi sembra il momento di scrivere
una lettera ad un cap dove vivere,
dopo che dormiró sopra un letto di spine,
senza corpo senza rime.
Certi giorni mi metto seduto,
mi leggo la vita bevendo il cervello,
tu non puoi piu capirmi,
ci ho messo del tempo perdendo quello piu bello.
Giro in macchina verso l'aldila,
senza senso, senza tattica,
spendo i soldi nei sogni che faccio,
bevo birra parlando col baffo,
cerco un mondo migliore la dove non posson fregarmi,
Siamo come le rose, fra temi e le prose,
siamo versi Infiniti, tra veri e dei miti
ma sai che non mollo, non crollo,
Fra corro col fiato sul collo, son pronto al decollo.
Sai scambio la notte col giorno,
se parto sai che torno.
Siamo coniugati, siamo tali e quali,
siamo il vento veloce, siamo il cento per cento,
siamo come polvere, siamo pronti a mordere
ma non importa se muoio, no no.
Non guardo piu indietro,
guardo oltre quel cielo,
non sto piu dietro un vetro,
il tempo non lo spreco.
Non guardo piu indietro,
il futuro lo vivo,
il tempo non lo spreco,
quasi quasi gli scrivo.

Lettera a Dio,
destinatario in via dei cieli
CAP 01, nazione l'universo.
Sul suo comodino, accanto a un altro giochetto,
un portacenere sporco ed un bonsai perfetto.
Mittente sono io, Mario Rossi in via X
CAP 02 città o nazione qualunque.
Sul mio comodino,
c'è solo un eco sistema di batteri, caos e medicine scadute.

Il tempo non lo sprecherò mai,
mi trovate sempre online
racconto le storie che non sai,
certe cose me le scordai.
Perché il cervello è un computer
che elimina file danneggiati,
per questo che stiamo guarendo le nostre ferite
con quelle dei nostri antenati.
Io per vivere la vita che sogno ne sono sono degno,
trova la visione per capire ciò che è meglio.
Dammi l'emozione per farmi restare sveglio,
dammi le parole per poter lasciare il segno.
Mostrami come vivere davvero,
gli umani li vedi ridere dal cielo.
Porta la luce dentro il mio sentiero,
la pace a chi vuole vivere leggero.
Ascolta il mio decreto,
voglio stare insieme a tutti i santi.
Io non guardo più indietro,
Perché faccio solo passi avanti.
Quello che facciamo lo sappiamo fare bene,
tu risenti la canzone finché puoi ti incanti.
Vinco la battaglia con me stesso, libero dalle catene,
perché non ci sono più rimpianti.

Lettera a Dio,
destinatario in via dei cieli
CAP 01, nazione l'universo.
Sul suo comodino, accanto a un altro giochetto,
un portacenere sporco ed un bonsai perfetto.
Mittente sono io,Mario Rossi in via X
CAP 02 città o nazione qualunque.
Sul mio comodino,
c'è solo un eco sistema di batteri, caos e medicine scadute.

E la risposta,
non arriverà mai,
non la aspetterò mai,
fino a quando sarà buio e poi luce.
E la risposta,
non arriverà mai,

non la aspetterò mai,
fino a quando sarà buio e poi boh.



Credits
Writer(s): Paolo Agosta, Alessandro Piludu, Domenico Malfara
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