EY Lares -
Le mie Esperienze di vita degli ultimi due anni che s'intersecano con le esperienze di vita di molte altre Persone
Nuova Resistenza (Radio Edit)
Affermo la mia vita, ma non ho scelto di nascere
Ho un libro che finito porta i miei pensieri al margine
Molto più di un nome in un registro dell'anagrafe
E mi fido di più da quando mi hai vista piangere
I miei amici in queste notti, si fan stretti al capezzale
Come passeri nei nidi, o nelle vigne il verderame
Ho in testa cambiamenti che mi fanno ben sperare
Se - nel 2020 vorrei smetter di fumare
Sei l'ultima speranza come Annibale a Cartagine...
Sgorga la mia ansia e prende spazio fra le pagine
I suoi occhi lucidi son fari dentro al buio,
Un piumone così grosso che sarà il nostro rifugio
E mi fido di più da quanto ti ho vista piangere
Questo disco insegna l'importanza delle lacrime
Il cielo é blu la mia metà
Abu de soufle, Jean Luc Godard
Nascosti fra i monti siam la nuova resistenza
Un film in bianco e nero ci colora l'esistenza
E se ragionassimo privi di tabù
La morte dà valore al senso della gioventù
Saluto te, oh mia città
Con la nausée di Jean Paul Sartre
Che poi non me ne vado e resto qui in prossimità
Fare proprio quest'assurdo forse é la felicità
(E pensavo)
Dovrei farti una statua
Come Athena ad Atene
Han più senso i giorni
Quando condivisi insieme
Una scia di fiato
Sembra mappare i miei passi
In valle fa più freddo
Di quanto m'immaginassi
Tagli sul mio corpo
Sono tele di Fontana
Colori che si accendono
Sulla mia sciarpa indiana
Un piumone così grosso
Che sarà il nostro rifugio
È così intenso questo buio
Ed é il mio unico pigiama
Ah, ah
Così intenso questo buio
Ed é il mio unico pigiama
Ah
Amo l'uomo per le sue contraddizioni
Ed amo la montagna per la sua maternità
Amo i contandini, perché vivon le stagioni
Ciò che odio sono i ricchi, per le loro povertà
Nel cuore ho questo vicolo
Le strade, il mio ventricolo
Il segno é a fine libro
Ma all'inizio di un capitolo
Non sono uno stratega
Io sono ciò che sono
Vagabondo senza meta
Ma partecipe dell'uomo
Questa sera ti spoglio
Come fosse il mio lavoro
Confessarmi su di un foglio
Figlio di un peccato nuovo
Parole che poi semino
Prendon forma da sé
Son i Calligrammes
Di Guillaume Apollinaire
L'atelier dipinto da Courbet
Guarda la Mia Musa
Ha molte più palle di te
Non chiedo soldi ai miei
Ho una borsa di studio
L'umore sale e scende
È una colonna di mercurio
E questo albergo ad ore
Morirà dopo il mio sonno
Il viaggio di un fondatore
Non contempla il suo ritorno
Corri in bicicletta
Staffetta partigiana
Gennaio
Dura una vita e mezza
Aprile muore
Solo in una settimana
Ragazzi impertinenti
Parlan di felicità
Siamo dipendenti
Solo dalla schiavitù
Come le parole
Che riscaldano il mio cuore
La distanza ci separa
E dà vigore al nostro amore
Non penso al domani
Non credo nei "per sempre"
Mi hai accolto fra le mani
Come l'acqua di sorgente
Lettura sei un'arma
Come un monaco s'immola
Dono un fiore alla mia mamma
Che ho rubato in un'aiuola
E fuggi - da questi cliché
Intrappolati nel foulard
Luci - Mouline de la Gallete
La pace di Renoir
Morire così
Per solidarietà
Come l'ami du peuple
Jean-Paul Marat
Ho un libro che finito porta i miei pensieri al margine
Molto più di un nome in un registro dell'anagrafe
E mi fido di più da quando mi hai vista piangere
I miei amici in queste notti, si fan stretti al capezzale
Come passeri nei nidi, o nelle vigne il verderame
Ho in testa cambiamenti che mi fanno ben sperare
Se - nel 2020 vorrei smetter di fumare
Sei l'ultima speranza come Annibale a Cartagine...
Sgorga la mia ansia e prende spazio fra le pagine
I suoi occhi lucidi son fari dentro al buio,
Un piumone così grosso che sarà il nostro rifugio
E mi fido di più da quanto ti ho vista piangere
Questo disco insegna l'importanza delle lacrime
Il cielo é blu la mia metà
Abu de soufle, Jean Luc Godard
Nascosti fra i monti siam la nuova resistenza
Un film in bianco e nero ci colora l'esistenza
E se ragionassimo privi di tabù
La morte dà valore al senso della gioventù
Saluto te, oh mia città
Con la nausée di Jean Paul Sartre
Che poi non me ne vado e resto qui in prossimità
Fare proprio quest'assurdo forse é la felicità
(E pensavo)
Dovrei farti una statua
Come Athena ad Atene
Han più senso i giorni
Quando condivisi insieme
Una scia di fiato
Sembra mappare i miei passi
In valle fa più freddo
Di quanto m'immaginassi
Tagli sul mio corpo
Sono tele di Fontana
Colori che si accendono
Sulla mia sciarpa indiana
Un piumone così grosso
Che sarà il nostro rifugio
È così intenso questo buio
Ed é il mio unico pigiama
Ah, ah
Così intenso questo buio
Ed é il mio unico pigiama
Ah
Amo l'uomo per le sue contraddizioni
Ed amo la montagna per la sua maternità
Amo i contandini, perché vivon le stagioni
Ciò che odio sono i ricchi, per le loro povertà
Nel cuore ho questo vicolo
Le strade, il mio ventricolo
Il segno é a fine libro
Ma all'inizio di un capitolo
Non sono uno stratega
Io sono ciò che sono
Vagabondo senza meta
Ma partecipe dell'uomo
Questa sera ti spoglio
Come fosse il mio lavoro
Confessarmi su di un foglio
Figlio di un peccato nuovo
Parole che poi semino
Prendon forma da sé
Son i Calligrammes
Di Guillaume Apollinaire
L'atelier dipinto da Courbet
Guarda la Mia Musa
Ha molte più palle di te
Non chiedo soldi ai miei
Ho una borsa di studio
L'umore sale e scende
È una colonna di mercurio
E questo albergo ad ore
Morirà dopo il mio sonno
Il viaggio di un fondatore
Non contempla il suo ritorno
Corri in bicicletta
Staffetta partigiana
Gennaio
Dura una vita e mezza
Aprile muore
Solo in una settimana
Ragazzi impertinenti
Parlan di felicità
Siamo dipendenti
Solo dalla schiavitù
Come le parole
Che riscaldano il mio cuore
La distanza ci separa
E dà vigore al nostro amore
Non penso al domani
Non credo nei "per sempre"
Mi hai accolto fra le mani
Come l'acqua di sorgente
Lettura sei un'arma
Come un monaco s'immola
Dono un fiore alla mia mamma
Che ho rubato in un'aiuola
E fuggi - da questi cliché
Intrappolati nel foulard
Luci - Mouline de la Gallete
La pace di Renoir
Morire così
Per solidarietà
Come l'ami du peuple
Jean-Paul Marat
Credits
Writer(s): Jacopo Gusmeroli
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