ONIRONAUTA

Lungo il mio cammino nulla da ammirare
Solo camminare fino a sanguinare
Darsi pace non è facile
Pare che è solo farmi male a farmi ravvivare

Non è semplice trovare il proprio posto in un posto
Dove chiunque rinnega di avere un mostro interposto
Mentendo anche a se stessi convinti di essere a posto
L'uomo nasce crudele e non è nulla di supposto

Devi esser tosto che se c è un dio è per lo più ingiusto e ad esserlo ci prova gusto
Non aspettarti la quiete dopo sto trambusto
Ma aspettati il paradiso come un luogo angusto

Troppi anni di disgusto e ora non si contiene
Prova a tagliarmi le vene e a fuoriuscire è fiele
Sai quando un leone è a terra arrivano le iene
E spesso qui chi fa del bene è perché gli conviene

Ad esser diffidente farai bene sempre
Meglio non dire niente tanto chi ti sente veramente
Percepisce
Non dare tempo a chi non ti capisce

Volevi una storia bella?
Ma qua la verità è che ci vogliono a terra
Sogna la pace sii pronto alla guerra
Per questo dormo sempre co una rivoltella sopra una barella

Resto steso a guardarmi dentro
Il male messo in loop mood da inferno
L'ansia mi spacca lo sterno dall interno
Una fame da lupi e non passa l inverno

Discuto da solo davanti allo specchio
Ma il riflesso resta fermo ad ogni spostamento
Fin quando mi guarda ed ha una mano sul petto
Mi domanda sei contento? Sono morto qua dentro

Il fumo è grigio nella stanza denso e fitto
Sdraiato al buio danza mentre espiro e tengo gli occhi sul soffitto
I pensieri scombinati combinati insieme ad esso
Formano un groviglio una matassa senza senso,

Gli attribuisco segni e forme
Un po come gli antenati fecero alle stelle mentre il sole dorme
Quando Morfeo velato può lasciare le sue impronte
Poi come un vento mi apre la finestra sulla fronte

Embèh mi sento come altrove
In un posto che conosco percepisco l'ho già visto ma non ricordo dove
Poi come un odore che mi attrae l'emozione che mi assale
E mentre il cuore sale si contrae

Faccio due passi e mi accorgo dove mi trovo
Un luogo di gioco, non un posto nuovo (Sento)
Le risa pe i corridoi, le grida di tutti noi
Inseguendo mostri immaginari mentre noi eravamo eroi

Poi tutto cambia all'improvviso,
Ciò che vedo sembra neve invece è cenere e c'è odore di camino
Ogni passo sento come il freddo più vicino
Il calore e quell'odore era come tutto sparito

Proseguo dritto e si fa chiara una sagoma
Un uomo vecchio che da un libro strappa pagina su pagina
Mi da le spalle ma mi sente noto che si agita
E io che sto in preda all'ansia non capisco cosa capita

Ad un passo di distanza allungo il braccio per toccarlo
Lo trapasso, casco, il libro mi cade accanto
Lo prendo per guardarlo come per sfogliarlo
Era un libro di ricordi ma ogni foglio ormai era bianco

Poi da dietro uno strattone, cado come in un burrone e sento ride
Veloce e di botto mi fermo davanti al mio corpo steso su un letto di spine
Lo guardo in sospensione e sembra morto
Fine



Credits
Writer(s): Alessandro Ferazzoli
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