Un fatto anacronistico
Se vengo dal futuro
È per dirti che poi
Sono cambiato
Non sarò io, non sono io
Chi sfuggi inutilmente
Lo schiaccerai e poi
Poi nuovamente
Lo affronterai
E gli rinfaccerai
Delle mattine a colazione
Delle mie facce e il tuo cuscino
Dei miei difetti da bambino
Gli rinfaccerai
Ma se già osservi attentamente
Ti accorgi che noi siamo diversi
Anche nei gesti che facciamo
Per non toccarci
O per sfiorarci inconsciamente
E appartenerci silenziosamente
Gli rinfaccerai
Che siamo diversi
Seppure nei gesti
Ci apparteniamo
Siamo diversi
Seppure nei gesti
Apparteniamo
Alle mattine a colazione
All'odore dei giornali
Alle domeniche in pigiama
Alle mie mani diverse
Dalle tue che sono corte
Ai tuoi occhi ancora nuovi
Alla storia e al tuo destino
Apparteniamo
Eppure fra duecentosette anni siamo stati felici
Eppure fra duecentosette anni siamo stati felici
Eppure fra duecentosette anni siamo stati felici
Eppure fra duecentosette anni siamo stati felici
Riscavo nella mente le parole dette e le paure fastidiose
Trovo, tra le tante cose, cose fatte a caso ma meravigliose
Come te che fai la stupida mostrandomi la pizza masticata
E proprio tra le tante sere, secoli e stagioni, giorni e primavere
Proprio quel momento esatto abbiamo scelto senza averlo calcolato
Proprio allora abbiamo scelto d'incontrarci
Proprio allora nel momento
Sbagliato
Eppure fra duecentosette anni siamo stati felici
E ancora fra duecentosette anni apparterremo
Alle
Mattine a colazione, mentre piove
Ai capelli sul viso
Ai miei discorsi e al tuo profumo
Alla bocca sul cuscino
Poco dopo il comodino
All'odore dei giornali
Alle domeniche in pigiama
Con la voglia appena alzati
Di mangiare già la pizza
Di guardar tutta la vita
La nostra serie preferita
Alle ginocchia nel maglione
Senza la televisione
Alle mie mani diverse
Dalle tue che sono corte
Ai tuoi occhi ancora nuovi
Alla storia e al mio destino
Poco dopo il comodino
Trovi il senso di ogni cosa
Trovi quello che cercavi
Le mattine a colazione...
È per dirti che poi
Sono cambiato
Non sarò io, non sono io
Chi sfuggi inutilmente
Lo schiaccerai e poi
Poi nuovamente
Lo affronterai
E gli rinfaccerai
Delle mattine a colazione
Delle mie facce e il tuo cuscino
Dei miei difetti da bambino
Gli rinfaccerai
Ma se già osservi attentamente
Ti accorgi che noi siamo diversi
Anche nei gesti che facciamo
Per non toccarci
O per sfiorarci inconsciamente
E appartenerci silenziosamente
Gli rinfaccerai
Che siamo diversi
Seppure nei gesti
Ci apparteniamo
Siamo diversi
Seppure nei gesti
Apparteniamo
Alle mattine a colazione
All'odore dei giornali
Alle domeniche in pigiama
Alle mie mani diverse
Dalle tue che sono corte
Ai tuoi occhi ancora nuovi
Alla storia e al tuo destino
Apparteniamo
Eppure fra duecentosette anni siamo stati felici
Eppure fra duecentosette anni siamo stati felici
Eppure fra duecentosette anni siamo stati felici
Eppure fra duecentosette anni siamo stati felici
Riscavo nella mente le parole dette e le paure fastidiose
Trovo, tra le tante cose, cose fatte a caso ma meravigliose
Come te che fai la stupida mostrandomi la pizza masticata
E proprio tra le tante sere, secoli e stagioni, giorni e primavere
Proprio quel momento esatto abbiamo scelto senza averlo calcolato
Proprio allora abbiamo scelto d'incontrarci
Proprio allora nel momento
Sbagliato
Eppure fra duecentosette anni siamo stati felici
E ancora fra duecentosette anni apparterremo
Alle
Mattine a colazione, mentre piove
Ai capelli sul viso
Ai miei discorsi e al tuo profumo
Alla bocca sul cuscino
Poco dopo il comodino
All'odore dei giornali
Alle domeniche in pigiama
Con la voglia appena alzati
Di mangiare già la pizza
Di guardar tutta la vita
La nostra serie preferita
Alle ginocchia nel maglione
Senza la televisione
Alle mie mani diverse
Dalle tue che sono corte
Ai tuoi occhi ancora nuovi
Alla storia e al mio destino
Poco dopo il comodino
Trovi il senso di ogni cosa
Trovi quello che cercavi
Le mattine a colazione...
Credits
Writer(s): Carlo Palermo
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