HOTEL DA INCUBO (feat. Kesmo)
Dormo con gli insetti nel letto è un hotel da incubo,
Scrivo come fanno gli artisti quando dipingono,
Porterò luce dentro la notte, lucifero,
Cado perché tutte queste ansie mi spingono,
Disegno ancora come da piccolo,
Stanco del mondo penso alle cose che non esistono,
Tipo il teletrasporto sarebbe figo,
Mentre spengo una winston poggiato sul calorifero,
Mi hanno educato perciò non fisso non indico,
E il settimo colore non è grigio, ma indaco,
E giuro che mi accorgo se le persone fingono,
Vorrei rallegrarmi anche di un sorriso finto,
A volte son felice e poi triste,
Annuisco anche se sento cose che non capisco,
Perché forse quel giorno c'ho un po' i cazzi che mi girano,
O forse sto cambiando una rima che c'è nel disco,
Riprovo i pezzi sempre mille volte e li spoglio,
Rime che butto tornano a rincorrermi in sogno,
Si chiuderà il sipario con me ancora sul palco,
E dovrò parlare perché io ero zitto da troppo,
Non ho mai scritto un pezzo senza lezioni,
Emozioni, le ho usate tutte anche le peggiori,
Lo spazio non è tanto dipende quanto ti muovi,
Tutti fan musica ma io sento troppi rumori,
E c'ho
Un paletto nel petto,
Morirò dissanguato,
Ma ho scritto un altro verso
Terso e mi son perso a caso,
È un'altro giorno triste,
Ripenso un po' al passato,
Vorrei scappare adesso
Ma non ne sono in grado,
Devi scusarmi tu Dio,
Per tutto quello che dico,
Ma un cane morde un altro cane solo quando è ferito,
Devo fermarmi sto in giro
Guardare un attimo in cielo,
Per ricordarmi che è vivo
È che è vero quello che vedo,
Quando c'è il sole sorrido
Ma quando piove son giu,
E salirò da un amico,
Per non provare a pensarti,
Se ti fa schifo la tua vita puoi provare i miei panni,
Li puoi trovare nel fango lì vuoi provare a gettarti?
Allora dormo con gli insetti nel letto è un hotel da incubo,
Ansia a vagonate se devo cacciare un singolo,
Mamma mi diceva che solo gli stronzi vincono,
Io l'ho sempre guardata strano, poco convinto
Disegno ancora come da piccolo,
Stanco di pensare e di agire sempre d'istinto,
Il mio pezzo migliore magari l'ho già anche scritto,
Tutta sta pioggia è finta, piango anche se ho già vinto,
Ho un paletto nel petto
Morirò dissanguato
Ma ho scritto un altro verso terso e mi son perso a caso
È un altro giorno triste
Ripenso un po' al passato
Vorrei scappare adesso
Ma io non ne sono in grado
Scrivo come fanno gli artisti quando dipingono,
Porterò luce dentro la notte, lucifero,
Cado perché tutte queste ansie mi spingono,
Disegno ancora come da piccolo,
Stanco del mondo penso alle cose che non esistono,
Tipo il teletrasporto sarebbe figo,
Mentre spengo una winston poggiato sul calorifero,
Mi hanno educato perciò non fisso non indico,
E il settimo colore non è grigio, ma indaco,
E giuro che mi accorgo se le persone fingono,
Vorrei rallegrarmi anche di un sorriso finto,
A volte son felice e poi triste,
Annuisco anche se sento cose che non capisco,
Perché forse quel giorno c'ho un po' i cazzi che mi girano,
O forse sto cambiando una rima che c'è nel disco,
Riprovo i pezzi sempre mille volte e li spoglio,
Rime che butto tornano a rincorrermi in sogno,
Si chiuderà il sipario con me ancora sul palco,
E dovrò parlare perché io ero zitto da troppo,
Non ho mai scritto un pezzo senza lezioni,
Emozioni, le ho usate tutte anche le peggiori,
Lo spazio non è tanto dipende quanto ti muovi,
Tutti fan musica ma io sento troppi rumori,
E c'ho
Un paletto nel petto,
Morirò dissanguato,
Ma ho scritto un altro verso
Terso e mi son perso a caso,
È un'altro giorno triste,
Ripenso un po' al passato,
Vorrei scappare adesso
Ma non ne sono in grado,
Devi scusarmi tu Dio,
Per tutto quello che dico,
Ma un cane morde un altro cane solo quando è ferito,
Devo fermarmi sto in giro
Guardare un attimo in cielo,
Per ricordarmi che è vivo
È che è vero quello che vedo,
Quando c'è il sole sorrido
Ma quando piove son giu,
E salirò da un amico,
Per non provare a pensarti,
Se ti fa schifo la tua vita puoi provare i miei panni,
Li puoi trovare nel fango lì vuoi provare a gettarti?
Allora dormo con gli insetti nel letto è un hotel da incubo,
Ansia a vagonate se devo cacciare un singolo,
Mamma mi diceva che solo gli stronzi vincono,
Io l'ho sempre guardata strano, poco convinto
Disegno ancora come da piccolo,
Stanco di pensare e di agire sempre d'istinto,
Il mio pezzo migliore magari l'ho già anche scritto,
Tutta sta pioggia è finta, piango anche se ho già vinto,
Ho un paletto nel petto
Morirò dissanguato
Ma ho scritto un altro verso terso e mi son perso a caso
È un altro giorno triste
Ripenso un po' al passato
Vorrei scappare adesso
Ma io non ne sono in grado
Credits
Writer(s): Timo Sommariva, Marco Guastamacchia
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