STORIA DI UN RAGAZZO SMARRITO - L'ACCIDIA

Suona la sveglia
Segna le nove
Guardo la finestra
La fuori già piove

Non ho voglia di alzarmi
Resto sotto le coperte
Poi mia madre alza le tapparelle e
Inizia a fare già la prepotente

Alzati datti una mossa
Di questo passo cadrai nella fossa
La vita è un'insidia ti trita le ossa
La paura più grossa rimane l'accidia

Allora mi alzo
Mi sento già stanco
E passo dal letto al divano
Sapendo che a breve mi toccherà pure il pensiero hegeliano

In preda al pessimismo cosmico
Mi siedo a tavola e faccio un pronostico
Chissà quante partite oggi vedrò
Massì che a studiare poi ci penserò

E forse uso il calcio come scusante
Alla noia perenne della domenica
Ma la verità è che meno fai
E meno avrai una vita frenetica

Sono stanco di poltrire
Sono stufo di non fare niente
Sfuggo alla morsa del tempo solo se mi attivo
Solo se penso

Impegna la mente
Esci di casa altrimenti il cervello
Di brutti pensieri si intasa e da li non vi è via d'uscita
Se non quella di uscire a cercare la vita

Oh fra dimmi che ci sei per favore che qua a casa mi sta salendo uno spleen
Non ce la faccio più, ho bisogno di uscire

Condannerò sempre più la solitudine
Che mi trafora ancor più di un incudine
Forse qua è questione di abitudine
Ma cosa è più utile di un amico umile

Scendo giù in strada
Passo tre ore alle solite panche
E aspetto che qualcosa di bello accada
Finchè al que mas nada ce ne torniamo tutti a casa

Si fanno le 7
Preparo coltelli e forchette
Mangio presto
Ho da fare, guardare la tele e iniziare a studiare

Per me rimandare ora è un peccato capitale
Passo troppo tempo a rimuginare perdendo di vista il finale



Credits
Writer(s): Lorenzo La Vela
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