NON SONO UNO STRONZO QUALUNQUE.

Siediti che ti racconto chi sono
Ma poi non andartene
Mio padre non mi voleva per questo mi ha lasciato
Ne avevo 6 quando diceva che se mia madre non l'avesse perdonato
Lui allora mi avrebbe ammazzato
Sono il fiore più appassito di tutto il giardino
Sono il fiore che levano per primo
Sono quello che ti aspetta sotto la pioggia con l'ombrello
Ma quando arrivi te ne fotti rimango sempre scoperto
Sono quello che prega perché tu stia bene
Ma io muoio e non mi riconosco
Ogni giorno è sempre più buio dentro quel bosco
A me non sembra di chiedere molto
Sono stanco ma per te reciterei anche il padre nostro
Io che al posto di un padre avevo un mostro
Il sangue negli occhi non l'ho rimosso
Sgocciola dai miei polsi ma vorrei fosse solo un ricordo
Ne esce così tanto e ho i valori alti
E mia madre ha paura di vedermi nella bara prima degli altri
Di vedermi morto prima del tempo
Prima che arrivi il mio momento
È questa la verità sto morendo
Penso che lo psicologo ha ragione quando
Dice che chi non rimane è perché non vuole vedere cosho da dare
Penso che se mi ammassi davvero
Non mi avresti dato tutto questo veleno
Penso che tra i due chi voleva risolvere ero solo io
Prova ne è il fatto che tu sei già da un altro
E questa volta il regalino glielo fai tu
Ma io non so se lui sia come me
Se per risolvere
Ti porterà un mazzo di fiori
O ti lascerà come una stronza qualunque
Da un lato credo che te lo meriteresti
Così riusciresti a capire che io non ero uno stronzo qualunque



Credits
Writer(s): Gustavi Roberto Junior Cerracchio
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