29 Luglio

29 Luglio del 99
Un pomeriggio qualunque
Non per mio padre e mia madre
Nascevo
E non sapevo niente
Meno di adesso sicuro
A me piacevano le stelle
Quindi Guardavo nel cielo
Erano già 8
Leggevo da tre
Affaticavo gli occhi
Per avere più sogni possibile
I miei avevan fatto l'impossibile
Scelto strade diverse
E accettavo per quanto potessi comprendere

Però non so il perché
Dopo questo guardare in alto
Mi incutesse timore
L'ultima frase di mio padre che io abbia più a cuore
Diceva nonostante gli 8
Io reggevo il timone
Ma niente rabbia
Solo due lacrime
Ma niente rabbia
Poi vuoto totale
La scuola le stelle
Odiavo tutto ma la musica riempiva il tempo
Mia sorella non capiva per questo le stavo a fianco.

E non mi lamentavo
Perché vedevo intorno chi aveva meno di me
Calmo come l'acqua prendevo forme diverse
Parlavo con gli adulti capivano le mie gesta
Adoravo i fantasy scivolavo in fantasie
E viaggi astrali
Adoravo perdere la testa messa in angoli
In un mondo a strati.

Per me era arte
Quel mondo a parte
In un mondo a strati.

Per me era arte
Quel mondo a parte.

Poi nella fede, non che credessi
Ma amavo quegli attimi
Silenzio e pace
Le domeniche l'estate
Se non credi in te stesso
Fingi sia qualcuno a farlo
Poiché la scienza spiegava
Ciò che non era dio a farlo
I primi amori
Le prime perdite
I primi veri amici
Il tempo migliore da spendere
Vita di sacrifici
Ma il tempo spazzava il bello
Rimangono solo ricordi
E fanno male ma è bello.

Ma niente rabbia
Solo due lacrime
Ma niente rabbia
Poi vuoto totale
La scuola le stelle
Odiavo tutto ma la musica mi stava a fianco
Con un quaderno vuoto per paura di affrontarlo.

E non mi lamentavo
Perché vedevo intorno chi aveva meno di me
Calmo come l'acqua prendevo forme diverse
Parlavo con gli adulti capivano le mie gesta
Adoravo i fantasy scivolavo in fantasie
E viaggi astrali
Adoravo perdere la testa messa in angoli
In un mondo a strati.



Credits
Writer(s): Marco Morganti
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